[Il prete] deve essere umile, ultimo di tutti, mansueto, buono, ma deve avere anche, e soprannaturalmente, il senso della sua dignità. Non può essere volgare, non può mostrarsi in luoghi indecorosi, non può partecipare a giochi che lo fanno disistimare. Un sacerdote che va nella bettola, che va a bere il vino in un pubblico locale, che va a caccia, [...] o anche che va semplicemente a conversare al caffè [...], non può raccogliere la fiducia del popolo, ed è responsabile del rilassamento della vita cristiana.
[Brano tratto da "Nei raggi della grandezza e della vita sacerdotale" di Dain Cohenel (pseudonimo di Don Dolindo Ruotolo) edito nel 1940].