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lunedì 11 luglio 2022

Alina Lipp rischia 3 anni di carcere!

Su internet si sta diffondendo sempre più la controinformazione libera ed indipendente, cioè non asservita alla propaganda dei media orchestrati dai grandi plutocrati dell’alta finanza che influenzano l’Occidente eticamente corrotto. Per quanto riguarda la guerra in Ucraina, tra i germanofoni che sono alla ricerca di notizie della controinformazione, è molto seguita Alina Lipp, una giovane giornalista nata in Germania nel settembre del 1993 da padre russo e madre tedesca. Alina da mesi si trova nel Donbass per informare su quel che sta accadendo. È molto critica nei confronti dei bombardamenti delle truppe ucraine contro obiettivi civili della Repubblica Popolare di Donetzk, i quali hanno causato tanti morti tra donne, vecchi e bambini innocenti (ovviamente in Occidente i media di regime non ne parlano). Inoltre ha criticato la presenza di filonazisti tra le truppe ucraine (anche io sono rimasto disgustato nel vedere immagini di soldati ucraini con svastiche, foto di gruppo assieme al ritratto di Hitler, tatuaggi con simboli di stampo nazionalsocialista, eccetera).

Da tempo Alina Lipp viene infangata sui media occidentali venendo accusata di fare propaganda in favore della Federazione Russa, di essere asservita al Cremlino, e cose di questo genere. Ma recentemente è accaduta una cosa ancora più preoccupante. La magistratura tedesca ha bloccato i suoi conti correnti bancari e persino quelli di suo padre (ma la responsabilità giuridica non è personale?) e le ha inviato una sorta di “avviso di garanzia” per informarla che sono in corso delle indagini nei suoi confronti a causa delle opinioni che ha manifestato nei suoi video pubblicati sul web, nei quali ha criticato i bombardamenti ucraini sui civili inermi del Donbass, la presenza di nazisti tra i soldati di Kiev, ecc. La giustizia tedesca le contesta di fare apologia dell’operazione militare russa in Ucraina, e quindi Alina rischia di finire in galera per 3 anni! 

Ma come? Non ci dicevano che nei Paesi dell’Unione Europea e della NATO c’era la libertà di espressione? Non ci dicevano che c’era la libertà di stampa? Non ci dicevano che noi eravamo i buoni e gli altri i cattivi che perseguitano i giornalisti non allineati al governo? E allora perché Alina Lipp, se tornasse in Germania, potrebbe finire in prigione per aver espresso delle semplici opinioni contrastanti con quelle del pensiero unico dominante in Occidente? E come mai potrebbe venire condannata anche se i suoi pretesi “reati” sarebbero stati compiuti all’estero? La magistratura tedesca ha la giurisdizione su atti compiuti nella Repubblica Popolare di Donetsk? Se per ipotesi una cittadina tedesca rubasse una mela all’estero, dovrebbe essere processata dalla magistratura locale o da quella della “Deutschland”? Se nei paesi civili la responsabilità penale è personale, perché è stato bloccato il conto corrente del papà di Alina? Se dei soldati del Battaglione Azov si sono fatti fotografare o riprendere con bandiere con la svastica o col ritratto di Hitler, è ancora possibile affermare che tra gli ucraini ci sono dei combattenti filonazisti? Se nel Donbass la maggioranza della popolazione si sente difesa dai russi e ha il timore che possano cadere sotto il dominio dei filonazisti del Battaglione Azov, è ancora lecito far conoscere al mondo l'opinione di questa gente? Se un cittadino occidentale vuole esprimere un’opinione sulla guerra in Ucraina, può farlo liberamente oppure deve prima chiedere il permesso al Ministero della Verità di orwelliana memoria? Se il Papa dice che la NATO ha abbaiato ai confini della Russia provocandone la reazione armata (senza giustificarla), può farlo o deve chiedere il permesso a qualcuno? Perché il diritto all'autodeterminazione dei popoli viene riconosciuto solo se si è filoamericani, come è avvenuto per i kosovari? Se in Occidente tanta gente si è stancata del pensiero unico dominante e desidera manifestare il proprio dissenso, può farlo liberamente oppure commette un “reato”? Se Alina Lipp dovesse cadere in stato di necessità estrema, la responsabilità sarebbe anche di chi le ha bloccato i conti correnti senza neanche averla prima processata? Perché agli assassini in attesa di giudizio non vengono bloccati i conti, mentre a una giornalista sì? In Occidente c’è davvero la democrazia, oppure il potere è ormai nelle mani dei plutocrati globalisti dell’alta finanza? Spero sia ancora legale ragionare con la propria testa e farsi delle domande.