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sabato 25 giugno 2022

Sopprimere la vita di un bimbo non è un diritto!

Dopo la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America, la quale ha stabilito che l'aborto non è un diritto costituzionale, sono esplose le polemiche fomentate dai mezzi di disinformazione di massa gestiti dal regime culturale progressista. Secondo politici e opinionisti di stampo progressista l'aborto, cioè la soppressione della vita dei bimbi nel grembo materno, sarebbe un diritto inalienabile delle donne. In realtà l'aborto (mi riferisco a quello "voluto", non a quello involontario) è un abominevole delitto che grida vendetta al cospetto di Dio. Per nessun motivo al mondo è lecito uccidere un essere umano innocente!

La decisione della Corte Suprema è stata accolta con gioia dal popolo pro-life, che negli USA è molto forte. Presto molti Stati (ad esempio l'Alabama) potrebbero bandire l'aborto dal proprio territorio. Ciò causerà ingenti perdite economiche a quegli affaristi che si sono arricchiti col business degli aborti. Ma il nostro compito su questa Terra non è quello di far arricchire gli abortisti, bensì il nostro vero scopo nella vita è di compiere la volontà di Dio, il quale proibisce l'omicidio dell'innocente. Nell'ora della morte verremo giudicati da Gesù Cristo, non da qualche opinionista progressista che istericamente sbraita in TV contro la decisione della Corte Suprema.