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venerdì 24 giugno 2022

Il vescovo di Verona ricorda il dovere di non votare per i politici che promuovono l'ideologia gender

Tra le città che domenica 26 giugno andranno al voto per i ballottaggi per l'elezione dei sindaci, Verona è la più popolosa coi suoi quasi 260.000 abitanti. Le sinistre ardono dal desiderio di espugnare la città scaligera, storica roccaforte anticomunista. I mezzi di informazione, quasi tutti simpatizzanti del "campo progressista", stanno "tirando la volata" al candidato della coalizione capeggiata dal PD. Se Verona dovesse cadere nelle mani delle sinistre ci sarebbero degli effetti negativi non solo per i cittadini scaligeri. Dunque è importante andare a votare e scegliere il candidato più vicino ai temi che ci sono cari, come la difesa della famiglia naturale fondata dall'unione di un uomo e una donna.

A tal proposito riporto un breve stralcio di una recente lettera pastorale del vescovo di Verona, Mons. Giuseppe Zenti, il quale ha ricordato che "Nelle varie tornate elettorali, di qualsiasi genere, è nostro dovere far coscienza a noi stessi e ai fedeli di individuare quali sensibilità e attenzioni sono riservate alla famiglia voluta da Dio e non alterata dall'ideologia del gender (...)".

Purtroppo noi sappiamo che l'ideologia gender è un pilastro dei partiti progressisti. Il voto è un mezzo materiale molto efficace per impedire la vittoria delle sinistre. Verona non deve capitolare!