Per contattarmi: cordialiter@gmail.com


Se il blog ti piace e desideri aiutarmi affinché possa dedicare il tempo necessario per continuare ad aggiornarlo ogni giorno e rispondere alle e-mail dei lettori, puoi inviarmi una libera donazione. Per info: clicca qui.


Visualizzazioni totali

domenica 30 luglio 2023

Gesù e gli uomini

Dagli scritti di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena (1893 – 1953).


[…] Il raccoglimento, il desiderio di intima unione con Dio, l’amore e la contemplazione di Dio non devono renderci estranei ai fratelli, non devono impedirci di essere sensibili alle loro necessità e sofferenze, di darci ad essi con vera carità soprannaturale nella misura richiesta dai doveri del nostro stato. Non c’è genere di vita, neppure la più contemplativa, che escluda il dovere e la necessità di occuparsi del prossimo: se le opere esterne sono ridotte al minimo, bisogna concentrare le forze nella preghiera e nell’immolazione apostolica.

L’amore di Dio, quando è vero e profondo, non rinchiude l’anima in se stessa, ma la porta sempre, in un modo o nell’altro, ad abbracciare tutti quelli che appartengono a Dio, perché sue creature, figli suoi, oggetto del suo amore.

Gesù, pur essendo Dio, non si è tenuto a distanza dagli uomini, ma li ha avvicinati al punto di voler sentire, sperimentare in se stesso tutte le loro indigenze, fino alla tentazione, «salvo il peccato» (Ebr. 4, 15); ha voluto condividere con loro una vita di stenti, di fatiche, di dura povertà, di dolore. Così noi, se vogliamo giungere ad una effettiva carità fraterna, dobbiamo sentire i dolori, la povertà, le necessità materiali e spirituali del nostro prossimo, sentire per compatire, per soccorrere, e anche per condividere. [...] Ma questo lo potremo fare soltanto se il nostro amore per il prossimo sarà simile a quello di Gesù, cioè se deriverà dal nostro amore per Iddio. Solo chi ama per amore di Dio può avere una carità fraterna forte e costante che non viene mai meno.

Colloquio - O Gesù, come non commuovermi di fronte alle tue sollecitudini, al tuo tenero amore per noi, povere creature? Tu, che godi la continua visione della SS.ma Trinità e trovi in Essa ogni tua beatitudine e gloria, non hai voluto che questa beatitudine e questa gloria fossero solo tue, ma hai voluto farne parte anche a noi. Ed ecco che ti vedo dividere con noi la nostra povera vita umana, piena di miserie e di sofferenze, perché, facendoti simile a noi nel dolore, noi fossimo fatti simili a te nella gloria.

Gli uomini non ti hanno compreso, non ti hanno riamato... ti hanno messo in croce, e Tu continui ad amarli perché li ami non per tuo interesse, ma unicamente per la gloria della SS.ma Trinità. O Gesù, che per amore del Padre tuo tanto ci ami e tutto ti sei dato per noi, fa’ che per amor tuo, per la tua gloria io sappia amare i miei fratelli e darmi ad essi con piena generosità.

[...]

O Gesù, fa’ che, a tua imitazione, io possa vivere continuamente unito a Dio, pur rimanendo unito ai fratelli; che possa equilibrare una vita di continuo raccoglimento in Dio, di preghiera e di contemplazione con una vita tutta spesa a servizio del mio prossimo.


[Scritto tratto da “Intimità Divina”, di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena, pubblicato dal Monastero S. Giuseppe delle Carmelitane Scalze di Roma, imprimatur: Vicetiae, 4 martii 1967, + C. Fanton, Ep.us Aux.].


(.)