Era in corso la guerra civile spagnola. Il Generale Emilio Mola Vidal, comandante delle truppe nazionali dell'armata del nord, stava per sferrare un attacco su Madrid per liberarla dalla sanguinaria tirannide rossa. I giornalisti stranieri gli domandarono con quale delle sue quattro colonne avrebbe conquistato la capitale della Spagna. Il Generale Mola rispose: “La quinta colonna”, riferendosi ai gruppi anticomunisti presenti in città.
Ho l'impressione che una cosa del genere stia avvenendo anche nella lotta contro il neomodernismo. Infatti ho scoperto che all'interno delle “roccaforti” moderniste sono presenti dei militanti del movimento tradizionale. Si tratta di elementi in prevalenza giovani, che simpatizzano per la liturgia tradizionale, ma che al momento non possono esternare le proprie legittime aspirazioni onde evitare di essere epurati. Verrà il giorno in cui la quinta colonna uscirà allo scoperto e i seguaci dell'eretico teologo modernista Alfred Loisy verranno costretti alla resa incondizionata. Altro che “onore delle armi”! Ai modernisti, traditori della Tradizione Cattolica, bisognerà imporre una bella penitenza espiatrice: gettare al macero tutti i loro libri nei quali affermano tante eresie condannate dal Magistero perenne della Chiesa.