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mercoledì 15 maggio 2024

Esuli in casa nostra

Approfitto di un vecchio messaggio che mi ha scritto una lettrice della Venezia Giulia, per parlare di un tema che mi sta a cuore.


Caro D., sì che ho letto il tuo post e mi ha riempito di gioia il fatto che tu abbia voluto pubblicare i miei messaggi. Pensieri che avevo e ho ancora per te, che riflettono l'amore che nutro per te come risposta all'Amore più grande, Fonte di Vita Eterna. Cosa ne penserà chi leggerà? Tutto il bene possibile.

Forza e coraggio, continuiamo così! Ti voglio bene.


Carissima in Cristo,
                          stiamo attraversando un periodo burrascoso della storia ecclesiale a causa della confusione seminata dalle vegliarde milizie moderniste che imperversano nell’orbe cattolico. Il tuo affetto mi incoraggia a proseguire con ardore la buona battaglia della fede.

A volte quando penso alla situazione attuale di noi cattolici fedeli alla Tradizione, mi viene in mente quel che avvenne agli esuli giuliano-istriano-dalmati. Correva l’anno 1945, i partigiani comunisti del maresciallo Tito invasero la Dalmazia, Fiume, l’Istria e la Venezia Giulia macchiandosi di crimini verso gli italiani (persino Trieste venne occupata dai miliziani titini ma, fortunatamente, vennero fatti sloggiare dopo alcune settimane). Centinaia di migliaia di nostri compatrioti, per sfuggire dall’oppressione e dalla sanguinaria persecuzione dei rossi, abbandonarono le proprie case e si trasferirono in altre province della nostra patria. Ma molti comunisti italiani si comportarono male nei confronti degli esuli giuliano-istriano-dalmati. Infatti tanti marxisti d’Italia ragionavano più o meno in questo modo assurdo: “I territori italiani della Dalmazia, dell’Istria e di gran parte della Venezia Giulia sono stati occupati e annessi dalla Jugoslavia del comunista Tito; dove c’è il comunismo si vive come in un paradiso terrestre; se migliaia di italiani fuggono dal paradiso terrestre jugoslavo significa che sono fascisti”. Quanto hanno sofferto gli esuli! Vennero sparpagliati in vari campi profughi e spesso subirono il disprezzo dei comunisti italiani dai quali vennero “marchiati” come “fascisti”.

Una cosa del genere sta avvenendo a noi cattolici fedeli al Magistero perenne della Chiesa. Infatti i “comunistelli di sacrestia” (cioè i “modernisti”) ci perseguitano e ci fanno soffrire assai, facendoci sentire come “profughi” all’interno dell’orbe cattolico. Siamo “esuli in casa nostra”. Ma non abbiamo nessuna intenzione di ammainare le nostre bandiere e arrenderci! Non vogliamo abiurare la fede cattolica per avere in cambio qualche applauso da parte dei nemici di Gesù Cristo. Noi crediamo, noi vogliamo, noi dobbiamo continuare a restare fedeli alla Tradizione Cattolica!

I cattolici fedeli al Magistero perenne della Chiesa, praticando con ardore le virtù cristiane, stanno mostrando in faccia al mondo la bellezza della vita vissuta in maniera coerente col Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo. Ciò fa rodere dalla rabbia il fronte modernista, il quale pur di riuscire a piegarci è disposto a ricorrere alle arti oscure dell'inganno e dell'ignominia. Bande di rancorosi novatori asserviti al nemico, mosse dal prurito delle novità e dall'odio verso la Tradizione Cattolica, imitando Giuda Iscariota tramano senza ritegno coi nostri avversari, che sul campo di battaglia non sono ancora riusciti a piegarci. I modernisti, sottomettendosi alla perfida e antievangelica mentalità mondana, hanno sottoscritto coi nemici della Chiesa il più infamante degli armistizi.

Quando vediamo le macerie causate dai militanti del fronte modernista, umanamente parlando, può sembrare tutto perduto. Ma la fede ci insegna che la Chiesa è immortale, perché è il Corpo Mistico di Cristo, del quale noi siamo le membra. E se in molti ambienti la Dottrina Cattolica viene vergognosamente ammainata e gettata nel fango, alto e fiero resta il vessillo di Cristo Re portato dai militanti del movimento tradizionale, i quali non vogliono deporre le armi della fede e arrendersi al nemico. Vogliono restare fedeli al Redentore Divino e continuare con spirito di sacrificio e incrollabile fede il combattimento spirituale per la salvezza delle anime e la maggior gloria di Dio. Penso che presto, con l’aiuto del Signore, il movimento tradizionale, come un vento impetuoso (voi della Venezia Giulia conoscete bene la forza della bora), riuscirà a spazzare via il regime modernista. 

La tua amicizia e la tua vicinanza spirituale mi incoraggiano a continuare con tenacia e ardimento la battaglia contro il fronte modernista. Grazie di cuore!

Rinnovandoti la mia stima e la mia gratitudine per tutto il bene che mi hai donato, ti saluto cordialmente in Cordibus Iesu et Mariae.

Cordialiter