Riguardo alle voci dell'al di là espongo un fatto, che avvenne, non è molto, in un paesetto di questa provincia di Messina. Nel paesetto c'è molta irreligiosità; la Chiesa è poco frequentata. Il Parroco, amico mio, ha raccontato: Un giorno vidi entrare in Chiesa tanti uomini e donne; chi tremava, chi singhiozzava, chi pregava e chi mi si avvicinava per parlarmi. Dicevo tra me: Ma che sarà capitato? Voglio sapere tutto. -
Si era verificato un fatto allarmante. Era morto da tempo un padre di famiglia lasciando parecchi figli, tutti maschi e tutti irreligiosi. Costoro erano sposati ed erano d'accordo tra loro. Solo uno, di carattere difficile, era in disaccordo e se ne stava lontano. Un giorno uno dei figli, facendo il giuoco del tavolino, udì una voce: Sono tuo padre. Penso ancora a voi, figli miei. Posso ancora aiutarvi. Chiama gli altri fratelli ed anche quello col quale siete in disaccordo. Voglio parlarvi per bene vostro. Quando sarete raccolti qui, mi chiamerete e verrò. -
Dopo questa strana locuzione, il figlio chiamò gli altri fratelli e telefonò al fratello ch'era in inimicizia; anche questi venne. Mentre raccolti dicevano: Papà, vieni a parlarci! - la voce misteriosa si fece udire: Figli miei, vi voglio sempre bene; vivete in armonia ed aiutatevi a vicenda. E tu... figlio mio, sei sempre lo stesso! Quanti dispiaceri mi davi quando, ero con voi; pure ora ti comporti male coi fratelli. Metti giudizio! Ora, figli miei, regolate bene i vostri affari. Con quella persona... regolatevi così... Quell'imbroglio... sistematelo in questo modo... -
Dopo avere dati buoni suggerimenti, la voce tacque. Tutti rimasero contenti, tranne il figlio rimproverato.
Trascorso qualche tempo, i fratelli dissero: Raccogliamoci come quel giorno e chiamiamo il papà! -
Appena fatta l'invocazione, invece della voce si avvertì nella stanza una specie di terremoto: rumori, quadri che si agitavano sulla parete, intonaco del tetto che si staccava e veniva giù; sembrava che i muri crollassero. Tutti scapparono spaventati ed andarono a raccontare il fatto ai familiari ed agli amici. Subito dopo pensarono di andare in Chiesa e vi si riversarono in tanti.
Diceva il Parroco: In quell'occasione potei vedere in Chiesa tutte quelle facce, mai viste in passato a pregare. -
Come spiegare il fenomeno? Quei fratelli, irreligiosi, erano nella rete di Satana. La grande bestia, per mettersi in rapporto con loro, finse di essere il papà e la prima volta, per acquistare fiducia, si comportò bene. La seconda volta, chi sa per quali fini di Dio, si manifestò per quello che era.
E' inutile, anzi ridicolo, che gli studiosi vogliano dare una spiegazione naturale alle voci dell'al di là, appigliandosi a questo ripiego: i medium hanno al centro della testa o della fronte un qualche cosa, simile ad una rosa dai mille petali e dalle molteplici vibrazioni; essendo predisposti così, possono captare le vibrazioni della voce dell'al di là. Tutte corbellerie e spiegazioni false!
E' la voce di Satana, il quale, invocato dai medium, che sono i suoi figli, è contento di mettersi in relazione con loro. Io non sono medium. Dio me ne liberi! Sono Esorcista ed anch'io ho udito, fuori del tempo dell'Esorcismo, la voce dell'al di là. Non ho invocato tale voce, non mi sono predisposto, non ho la rosa al centro della testa o della fronte; so pure una cosa, che la grande bestia è arrabbiata con me, mi molesta, mi appare e mi ha fatto udire la sua voce.
Ed allora, tutte le notizie trasmesse dalle voci dell'al di là e che interessano la televisione di Portobello, sono voci e notizie di esseri invisibili, che certamente sono demoni.