Per contattarmi: cordialiter@gmail.com


Se il blog ti piace e desideri aiutarmi affinché possa dedicare il tempo necessario per continuare ad aggiornarlo ogni giorno e rispondere alle e-mail dei lettori, puoi inviarmi una libera donazione. Per info: clicca qui.


Visualizzazioni totali

giovedì 16 maggio 2024

I 7 doni dello Spirito Santo spiegati da Don Giuseppe Tomaselli

[Brani tratti da "Lo Spirito Santo", di Don Giuseppe Tomaselli (1902-1989), zelante sacerdote salesiano].


I doni dello Spirito Santo sono sette.  (...) I doni dello Spirito Santo possono considerarsi come le vele ed i remi di una barca; non potrebbe andare avanti la barca, anzi affonderebbe in caso di tempesta, se non ci fosse l'opera delle vele e dei remi; così l'anima, senza l'aiuto dei doni divini, non potrebbe progredire nel bene e non potrebbe salvarsi. Veniamo ora a parlare dei singoli doni. 


La Sapienza

Il primo dono dello Spirito Santo, in ordine di eccellenza, è la sapienza, la quale fa discernere e giudicare Dio e le cose divine nei loro più alti principi e li fa gustare. Questo dono dà luce alla mente e santi affetti al cuore; genera il gusto delle cose celesti. Chi ha la sapienza, prova una certa quale simpatia per la vita spirituale e ne assapora la soavità (...).


L'Intelletto

Il secondo dono dello Spirito Santo è l'intelletto, che si differisce dalla sapienza, in quanto questa riguarda più che tutto il cuore, mentre l'altro riguarda l'intelligenza nei rapporti con la fede. L'intelletto è un dono che, sotto l'azione illuminatrice dello Spirito Santo, dà una penetrante intuizione delle verità rivelate, senza però svelarne il mistero. Per tutti i doni, ma specialmente per questo, lo Spirito Santo richiede l'umiltà e la purezza.


La Scienza

La scienza di cui parliamo, non è quella letteraria o filosofica, ma è quella dei Santi; può definirsi un dono che, sotto l'azione illuminatrice dello Spirito Santo, perfeziona la virtù della Fede, facendoci conoscere le cose create nelle loro relazioni con il Creatore. (...) La scienza dei Santi è questa: vedere nelle creature l'immagine del Creatore, perchè ogni cosa creata rappresenta qualche perfezione di Dio; inoltre servirsi delle creature come di scalini per salire a Dio; dare alle cose terrene il giusto valore, considerandole come passeggere ed insufficienti a saziare il cuore umano. La scienza dei Santi è specialmente questa: coltivare ed arricchire la vita spirituale; approfittare delle occasioni che Dio presenta, per guadagnare meriti per l'eternità; industriarsi perchè il prossimo raggiunga la vita eterna, appigliandosi ai mezzi più prudenti ed efficaci.


Il Consiglio

Il dono del consiglio è una luce particolare che dà lo Spirito Santo per cui si giudica con prontezza e sicurezza ciò che conviene fare nei casi difficili. In virtù di questo dono, nei momenti d'incertezza, dovendosi prendere una decisione, quasi istintivamente s'intuisce il beneplacito divino ed allora la volontà umana si orienta al bene, anzi al meglio. L'oggetto proprio del consiglio è la direzione delle anime altrui, ma può essere anche dell'anima nostra stessa; i lumi dello Spirito Santo ci mostrano ciò che dobbiamo fare nel tempo, nel luogo e nelle circostanze in cui ci troviamo.


La Fortezza

La fortezza è la virtù che dà alla volontà un impulso ed energia particolare, che la rendono capace di operare generosamente il bene e di patire con intrepidezza grandi cose, superando gli ostacoli. Fu questo dono che diede alla Madonna sul Calvario il coraggio di assistere alla crocifissione ed alla morte di Gesù, rendendola Regina dei martiri. Fu anche la fortezza, che viene dallo Spirito Santo, che sostenne i Martiri nei duri combattimenti.


La Pietà

La pietà è un dono che produce nel cuore un affetto filiale verso Dio ed una tenera devozione ai Santi ed alle cose sante, per fare compiere con premura e gioia i doveri religiosi. L'anima che coltiva la pietà, è come colui che coltiva un giardino, il quale dà fiori ogni giorno ed i cui frutti maturano per l'eternità. (...) La pietà consiste in un amore e rispetto filiale per il Signore, che ce lo fa adorare con santa premura come il Padre dilettissimo; cosicché le pratiche di pietà, o devozioni, invece di riuscire pesanti, diventano un bisogno dell'anima e sono uno slancio amoroso del cuore verso Dio.


Il Timore di Dio

Il timore di Dio è il dono che inclina la volontà al rispetto filiale di Dio, ci allontana dal peccato perché gli dispiace e ci fa sperare nel potente suo aiuto. (...) Non si tratta qui di quella paura di Dio, che ci rende inquieti al ricordo dei nostri peccati; non si tratta neppure del timore dell'Inferno; si tratta invece del timore reverenziale e filiale, che ci fa paventare qualunque offesa di Dio, benché piccola. Questo dono produce un vivo sentimento della grandezza di Dio e genera l'orrore dei minimi peccati, che ne offendono l'infinita maestà.