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domenica 2 ottobre 2022

In ogni afflizione possiamo ricorrere all'Angelo Custode

Riporto un articolo pubblicato sul “Bollettino Salesiano” dell’ottobre del 1940.

Carissimi, 

il mese di ottobre ci riporta, tra l'altro, la festa dei Santi Angeli Custodi; ed io vorrei ripetervi le parole di Don Bosco per inculcarvi una grande divozione al vostro Angelo Custode. Voi lo sapete che la bontà della divina sapienza ha posto al vostro fianco un Angelo del Cielo colla missione di tutelare la vostra vita, ispirare la vostra condotta, difendervi dai pericoli dell'anima e del corpo. Anime privilegiate hanno avuto la gioia di goderne la presenza visibile; innumerevoli altre ne hanno esperimentato la sensibile protezione. Nel volume II delle Memorie Biografiche leggiamo che Don Bosco sapeva infondere una grande riverenza ed un grande amore all'Angelo Custode. Egli diceva sovente ai giovani: «Ravvivate la fede nella presenza del vostro Angelo, che è con voi dovunque voi siate. S. Francesca Romana se lo vedeva sempre davanti colle mani incrociate sul petto e cogli occhi rivolti al cielo; ma per ogni suo anche più leggero mancamento, l'Angelo si copriva il volto, come per vergogna e talora volgeva le spalle». E perchè avessero fiducia in lui narrava spesso la storia di Tobia e dell'Arcangelo Raffaele, il miracolo dei tre fanciulli illesi nella fornace di Babilonia, e gli altri fatti esposti dalla Sacra Scrittura e dalla Storia Ecclesiastica. Nelle prediche non si stancava di ricordare la missione di questo tenerissimo celeste amico: «Fatevi buoni - diceva - per dare allegrezza al vostro Angelo Custode. In ogni afflizione o disgrazia anche spirituale, ricorrete all'Angelo con piena fiducia ed egli vi aiuterà. Quanti, trovandosi in peccato mortale, furono dal loro Angelo scampati dalla morte perchè avessero tempo di confessarsi bene! Guai agli scandalosi! Gli Angeli degli innocenti traditi grideranno vendetta al cospetto di Dio». A tu per tu coi giovani, quante volte ripeteva: «Ricordati che hai un Angelo per custode, compagno ed amico. Se vuoi piacere a Gesù ed a Maria obbedisci alle ispirazioni del tuo Angelo Custode. Invoca il tuo Angelo nelle tentazioni. Egli ha più desiderio di aiutarti che tu stesso di essere aiutato. Fatti coraggio e prega: anche il tuo Angelo Custode prega per te. Non ascoltare il demonio e non temerlo; esso trema e fugge al cospetto del tuo Angelo. Prega il tuo Angelo che ti venga a consolare ed assistere in punto di morte...».

Una domenica del 1844, nella chiesa di San Francesco di Assisi, distribuì ai giovani una pagellina su cui era stampata una bella preghiera all'Angelo Custode, dicendo loro: «Abbiate divozione al vostro buon Angelo. Se vi troverete in qualche grave pericolo di anima o di corpo, invocatelo ed io vi assicuro che egli vi assisterà e vi libererà». Ora accadde che un garzone muratore, presente a quell'adunanza, lavorando, pochi giorni dopo, in una casa in costruzione, si sentì all'improvviso mancare gli assi dei ponti sotto i piedi e cadde con altri due compagni sulla via dal quarto piano. In quella sventura si ricordò delle parole del Santo e gridò: «Angelo mio, aiutatemi». Questa preghiera lo salvò. Degli altri due, uno morì sul colpo, l'altro ebbe appena tempo a giungere all'ospedale, che quasi subito spirò. Egli invece non riportò neppure una scalfittura e riprese senz'altro il suo lavoro. La domenica seguente, tornato alla chiesa di S. Francesco d'Assisi, raccontò il fatto a Don Bosco ed ai compagni dell'Oratorio.

Miei cari: oggi i pericoli sono aumentati. Ebbene, non dimenticate che avete al fianco il vostro Angelo Custode. Invocatelo con fiducia e mantenetevi degni della sua protezione, e poi state tranquilli che egli vi scamperà da ogni disgrazia.

Vostro aff.mo Don Giulivo



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