[Brano tratto da "Il matrimonio - Libro della giovane dai 17 ai 20 anni", di Pierre Dufoyer, Edizioni Paoline; imprimatur: in Curia Arch. Mediolani, die 23-2-1953, Bernareggi, Vic. Gen.].
L'uomo ha un solo modo di considerare la vita e gli esseri, e questo modo è assai differente da quello della donna. Ambedue vedono lo stesso oggetto, ma con una luce e sotto una visuale diversa. Così molto spesso, sia a proposito di questioncelle di economia domestica, sia riguardo a dettagli di educazione, in moltissimi problemi della vita quotidiana ci sarà, in partenza, divergenza di vedute. È questo un fatto assolutamente normale. Ciò che allora è necessario, è che ciascuno sia abbastanza paziente per ascoltare l'altro, abbastanza umile per accettare nelle sue parole ogni elemento di verità e di autentica ragione. Questa reciproca comprensione permetterà, di solito, alla discussione di arrivare non solo all'accordo delle volontà, ma a un allargamento reale dei punti di vista e a un aumento di stima e d'affetto reciproco. Simili scambi di idee richiedono naturalmente, da una parte e dall'altra, molta lealtà, dirittura, franchezza, pazienza e umiltà, tanto nel modo d'esprimere il proprio parere che nel modo d'accettare quello del coniuge. L'ideale del matrimonio dovrebbe essere questa comunanza di due pensieri che tendono agli stessi scopi; e se, all'inizio, erano in contrasto opposizioni e diversità di vedute, gli sposi si sforzino di arrivare, in fine, per virtù e per sforzo, a una intesa armoniosa.