Per contattarmi: cordialiter@gmail.com


Se il blog ti piace e desideri aiutarmi affinché possa dedicare il tempo necessario per continuare ad aggiornarlo ogni giorno e rispondere alle e-mail dei lettori, puoi inviarmi una libera donazione. Per info: clicca qui.


Visualizzazioni totali

mercoledì 1 febbraio 2023

Le religioni non possono essere tutte uguali!

I modernisti affermano erroneamente che le religioni sono tutte uguali. Questa affermazione, oltre ad essere falsa, è pure illogica ed assurda. Per chiarire questo argomento lascio la parola al dotto sacerdote Giuseppe Casali, riportando un brano della sua interessante "Somma di Teologia Dogmatica" pubblicata nel 1956 dalla casa editrice “Regnum Christi”.


Il fatto della Rivelazione


Vista la convenienza e la necessità di una Rivelazione, l’uomo non può restare indifferente al fatto della Rivelazione. Essa lo tocca intimamente, e non lo riguarda soltanto per i fatti di questa vita che passa, ma si proietta sui suoi destini eterni, cioè al raggiungimento del fine, che è quanto dire il raggiungimento della sua felicità. Storicamente molte Religioni si presentano come Religione Rivelata. 

E’ INDIFFERENTE SEGUIRNE UNA O UN’ALTRA? 
FRA QUESTE QUAL’E’ QUELLA CHE VERAMENTE E’ STATA RIVELATA DA DIO? 

In altre parole l’uomo non può restare indifferente nel dire: 
per me che ci sia o non ci sia una Religione rivelata è la stessa cosa; oppure: fra tante Religioni che si dicono rivelate per me seguire l’una o l’altra è indifferente. Di qui le due tesi seguenti:

I TESI - Posta la morale necessità di una Religione rivelata, a ciascuno incombe l’obbligo grave di cercare quale sia, e di abbracciarla quando l’ha trovata.


È CERTO


contro i razionalisti.

PROVA:

A) - Per l’ossequio dovuto a Dio. - Se Dio ha rivelato. Egli lo ha fatto perché gli uomini per il loro bene conoscessero queste verità. Perciò essi hanno il grave obbligo di cercare, di conoscere quanto Dio ha rivelato, e di seguire quegli insegnamenti e quei comandi che Dio ha dato.

B) - Per raggiungere il nostro fine. Perché tutti gli uomini possano conoscere prontamente, con certezza e senza errori il complesso delle verità che costituiscono la Religione naturale è necessario moralmente una Rivelazione divina; più ancora è assolutamente necessaria per le verità soprannaturali. Conoscendo tutte queste verità, l’uomo conosce anche i mezzi adatti per raggiungere il suo fine. Perciò per conoscere questi mezzi, deve conoscere queste verità e deve metterle in pratica.

II TESI - L’uomo non può professare indifferentemente qualunque religione che si dice rivelata, ma è tenuto a cercare ed abbracciare la vera Religione.

Contro gli Immanentisti, Modernisti, e Indifferentisti.

PROVA: Studiando storicamente le Religioni ne troviamo molte che si dicono rivelate. Un errore che si sente ripetere spesso ai nostri giorni è questo: «Tutte le religioni sono buone». Questo errore è sorto specialmente dalla comunanza di persone che si incontrano nello stesso paese, con religione diversa; incontri oggi frequentissimi per la rapidità delle comunicazioni. Molte volte l’impressione è anche più grande, perché certi non cattolici osservano la loro religione con maggiore esattezza di quello che non facciano alcuni cattolici. Non è l’osservanza di una Dottrina che la rende vera. Un viaggiatore che cammina in una strada sbagliata può correre più speditamente di un altro che cammina a stento o si ferma sulla via retta. Il secondo è sulla strada che lo condurrebbe all’arrivo prefisso, mentre il primo, anche se corre, non va verso la mèta. Così pure non bisogna confondere la Volontà salvifica di Dio anche per coloro che sono nell’errore, col dire che pure essi si trovino sulla via della verità. Coloro che si trovano in una falsa Religione, se ci sono senza loro colpa credendo di essere nel vero e agiscono secondo onestà naturale, in pratica hanno la volontà di osservare quello che Dio comanda, con un inconsapevole desiderio sono orientati alla vera Religione, quantunque non la conoscano, e così Iddio provvederà alla loro eterna salvezza. Ma dal dire che essi si potranno salvare, a dire che sono nella verità, c’è una differenza sostanziale. La verità non può essere che una sola. Quando nelle diverse Religioni che si dicono rivelate da Dio io trovo delle affermazioni in contraddizione con quanto dicono altre, ne concludo che la verità non può stare che da una parte. Se, ad esempio, io affermo che in questo momento è giorno ed un altro dice che è notte, è certo che non possiamo aver ragione tutti e due. Così, se una Religione mi afferma che Dio ha rivelato l’esistenza del Purgatorio, oppure che i Sacramenti son sette, ed un’altra me lo nega, non può assolutamente essere che l’una e l’altra abbiano ragione. O Iddio ha insegnato in un modo, o ha insegnato in un altro. Non può avere rivelato che una cosa esiste e nello stesso tempo che non esiste.

Dunque la Religione rivelata non può essere che una sola.

Ecco perché nel movimento di Oxford che indisse varie conferenze fra le sètte Protestanti per trovare una intesa comune, la Chiesa Cattolica fu l’unica a non partecipare. L’accordo doveva consistere in questo: che se una Chiesa credeva, per es. in due Sacramenti ed un’altra in cinque, si poteva fare una cosa di mezzo ammettendone per es. tre. La Chiesa Cattolica naturalmente fu tacciata di intransigenza; ma come si fa a venire ad un compromesso su di una data verità della fede? Finché si tratta di una regola disciplinare si potrà anche venire a delle mutazioni. Così, infatti, la Chiesa Cattolica ha mutato per es. la legge del digiuno secondo le necessità dei tempi, ma non potrà mai esimere gli uomini dal comando dato da Gesù Cristo di far penitenza: «Se non farete penitenza tutti ugualmente perirete» (Lc. 13,5). Così pure, se Gesù Cristo ha istituito sette Sacramenti, né più né meno, non potrà la Chiesa, per far piacere agli altri, dire che ne ha istituiti sei, né dire per esempio a chi non crede alla Verginità di Maria SS., né all’esistenza del Purgatorio: «Voi ammettete con me una di queste verità, e io rinunzio con voi a credere all’altra». Una religione che agisce così, ammettendo o disapprovando a piacere quelle verità che deve credere o non credere, si mostra falsa per sé stessa: non ha bisogno di altri argomenti per dimostrare che segue quello che pensano gli uomini e non quello che Dio ha rivelato. E’ Iddio che rivela e gli uomini debbono seguire quello che Dio ha rivelato; non spetta agli uomini cambiare a piacere quello che Dio ci ha fatto conoscere. Quanto abbiamo detto indica chiaramente che fra le stesse Religioni che si dicono Cristiane, una sola può essere quella rivelata da Dio. A maggior ragione le altre Religioni, che asseriscono cose tutt’affatto diverse dalla Religione Cattolica, non possono esser vere, altrimenti Iddio avrebbe detto e contraddetto una stessa cosa nello stesso tempo. Ciò che ripugna alla sua munita Sapienza e Veracità.