Conoscevo una signora che aveva più di 90 anni, la quale, pur non essendo fascista, anzi era molto critica nei confronti del Duce per aver trascinato l'Italia nel disastroso conflitto mondiale, tuttavia, se qualcuno prima di andar via le diceva “Ti saluto...”, lei cominciava a canticchiare “Io ti saluto vado in Abissinia”, una famosa canzone scritta da Giuseppe Perotti nel lontano 1935, ai tempi della Guerra d'Etiopia. E non era l'unica canzone dell'epoca fascista che sapeva ancora canticchiare! Infatti ricordava anche “Giovinezza”, “Faccetta nera”, ecc. Da ciò appare evidente che la propaganda politica del regime fu talmente capillare da contagiare persino persone che non possedevano né grammofono né radio né corrente elettrica, e che a distanza di molti anni ricordavano ancora i testi e le musiche di quel tempo.
Anche la “propaganda modernista” è dura a morire! Altro che i canti del Ventennio, che almeno avevano delle melodie orecchiabili! Infatti ci sono persone contagiate dalla martellante propaganda dei novatori, che quando sentono elogiare la Messa tridentina, rispondono con le solite “frasi fatte” del tipo: “La Messa in latino non si capisce! Non c'è partecipazione attiva dei fedeli!”.
Noi sappiamo che si tratta di pura propaganda, infatti le preghiere della Messa sono in prevalenza sempre le stesse, e non ci vuole molto ad impararle a memoria e a conoscerne il significato leggendo la traduzione in italiano su qualche messalino. Per quanto riguarda la “partecipazione attiva” dei fedeli, la realtà è totalmente diversa da ciò che affermano i modernisti, infatti io vado alla Messa tradizionale proprio perché vi assisto in maniera spiritualmente più attiva, soprattutto durante la preghiera eucaristica detta sottovoce dal sacerdote. In quei momenti sublimi di apparente silenzio in cui si rinnova incruentemente il Santo Sacrificio del Redentore Divino, è edificante poter pregare Dio da cuore a Cuore e offrirgli la Vittima pura, santa e immacolata in espiazione dei nostri peccati, per la salvezza eterna delle anime e la sua maggior gloria.
Noi sappiamo che si tratta di pura propaganda, infatti le preghiere della Messa sono in prevalenza sempre le stesse, e non ci vuole molto ad impararle a memoria e a conoscerne il significato leggendo la traduzione in italiano su qualche messalino. Per quanto riguarda la “partecipazione attiva” dei fedeli, la realtà è totalmente diversa da ciò che affermano i modernisti, infatti io vado alla Messa tradizionale proprio perché vi assisto in maniera spiritualmente più attiva, soprattutto durante la preghiera eucaristica detta sottovoce dal sacerdote. In quei momenti sublimi di apparente silenzio in cui si rinnova incruentemente il Santo Sacrificio del Redentore Divino, è edificante poter pregare Dio da cuore a Cuore e offrirgli la Vittima pura, santa e immacolata in espiazione dei nostri peccati, per la salvezza eterna delle anime e la sua maggior gloria.
Ma i modernisti fanno fatica a capire questi discorsi, molti di loro trascurano l'aspetto sacrificale della Messa. Bisogna far capire alla gente che la vera “actuosa partecipatio” è principalmente la partecipazione “interiormente attiva” dei fedeli! Altro che le danze intorno agli altari, le marionette durante le omelie per bambini, le canzoni di Ligabue durante la Comunione, e altre dissacranti scempiaggini del genere fatte in nome di una male interpretata “partecipazione attiva”!
Anche se la battaglia è dura, dobbiamo moltiplicare gli sforzi per smascherare la disinformazione seminata dalla propaganda modernista, e far conoscere alla gente la grande ricchezza spirituale della liturgia tradizionale.