È lecito desiderare o compiacersi di qualche male temporale di taluno, quando si spera da quel male il bene spirituale di lui o degli altri; per esempio, se vi fosse un peccatore ostinato o scandaloso, ben è lecito, dice s. Gregorio, compiacersi della di lui infermità o di altro suo mal temporale, ed anche è lecito desiderare che cada infermo o che diventi povero, acciocché lasci la mala vita, o almeno cessi di scandalizzare gli altri.
(Pensiero di Sant'Alfonso Maria de Liguori)