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sabato 5 agosto 2023

Lettera di una professoressa (r)

Tra i lettori del blog ci sono numerosi insegnanti (probabilmente costituiscono la maggioranza relativa), i quali seguono con molto interesse le vicende ecclesiali. Ogni tanto mi scrive una professoressa che mi manifesta le sue acute osservazioni.


Salve, [...] volevo dirti che riguardo ai gruppi parrocchiali la penso come te; ci vorrebbe un gruppo basato sulla Tradizione, ma ci vuole qualcuno di grande coraggio che dia il via in Italia ad aggregazioni di questo tipo. Abbiamo aperto le nostre parrocchie a gruppi di ogni tipo, alcuni dei quali mi sembrano contaminati da eresie (basta studiare un po' di storia per capirlo). Questi gruppi non mi trasmettono niente di vivo per la fede, mentre un gruppo tradizionale lo frequenterei volentieri. […]

Scusa se te lo ripeto ma mi sento di dirti che secondo me hai una grande missione da compiere e che attraverso te il Signore ha iniziato un'opera che lui vuole e tu ancora non capisci pienamente fino a dove arriverà. Dio ti ha dato il dono di comunicare con le persone che cercano di vivere cristianamente e sentono il bisogno di una guida e un appoggio. Forse Dio ti chiederà ancora di più, forse ti chiederà di riunire queste persone con cui sei in contatto e metterle in opera dentro la Chiesa.

[…] Non limitarti a riportare i brani di autori di teologia pratica ma estrai da essi l'essenziale, rielaboralo e riproponilo in modo semplice, in modo che chi legge lo possa applicare immediatamente nella propria vita e ricordarlo facilmente. Riproponi i concetti di base della Tradizione: non tutti li conoscono, la gente ha bisogno di ricordarli!

Per quanto riguarda l'altro argomento devo dire che quello che hai detto sulla donna da sposare io non l'ho mai sentito dire da nessun uomo. Di solito dicono che la donna da sposare deve essere disinibita e moderna e indietreggiano se non vanno in vacanza con loro o frequentano la Chiesa seriamente. Tu hai un grande ideale di donna e sei la prova che i veri cristiani hanno vero rispetto per le donne. […]

Se vuoi ne riparleremo, comunque la cosa che mi sta più a cuore adesso e che mi ha spinto a scriverti è il blog. Attento alle tentazioni che vogliono distrarti dal tuo lavoro.

Un saluto,

(lettera firmata)




Cara sorella in Cristo, 
                                    siccome continui a scrivermi e-mail molto interessanti e che desidero pubblicare sul blog, mi piacerebbe che ti scegliessi uno pseudonimo (preferisco che sia un nome che appaia chiaramente come pseudonimo, ad esempio un nome in latino o in qualche lingua straniera, oppure in italiano ma poco usato come nome proprio). Ti sono sinceramente grato per il tempo che dedichi per scrivere le tue e-mail, ma è proprio grazie a persone come te se il blog riesce ad attrarre i lettori. Se pubblicassi solo miei scritti, il blog apparirebbe un monologo, invece grazie alle vostre e-mail è più vario e interessante.

Per quanto riguarda i temi della donna e del matrimonio, lo so che vengo considerato “all'antica”. Sono sorpreso di sapere che le cose che ho detto in proposito, tu non le abbia mai sentite dire da nessun altro uomo, ma sono contento che tu le abbia apprezzate. Comunque, devo dirti che c'è poca farina del mio sacco, infatti il mio impegno è cercare di uniformarmi a ciò che la Chiesa Cattolica insegna su questi temi (penso ad esempio alla splendida Enciclica "Casti Connubii" del grande Papa Pio XI sul matrimonio cristiano). Inoltre apprezzo gli scritti di buoni autori cattolici. Segnalo in proposito i libri di Pierre Dufoyer (un autore cattolico che in Italia era molto letto negli anni cinquanta e primi anni sessanta) il quale spiega quali sono i pregi e i difetti del carattere femminile e raccomanda agli uomini (soprattutto ai mariti) di trattare le donne con gentilezza e premura.

Io detesto il femminismo di stampo progressista, ma disprezzo anche il modo scorbutico e prepotente con cui molti mariti (anche tra i “tradizionalisti”) maltrattano le loro spose. Per me è una cosa semplicemente incomprensibile. Se io fossi sposato, di certo non mi comporterei da zerbino, ma nemmeno da tiranno. Se sorgessero delle divergenze su questioni opinabili non cercherei di imporre al coniuge le mie idee con la prepotenza, ma tanterei di convincerla con dolcezza e affabilità. È triste vedere certi mariti essere scorbutici, irascibili e maneschi con le mogli, le quali sembrano delle serve. Se io fossi sposato tratterei mia moglie non come una sguattera, ma come una regina, circondandola di affettuose attenzioni e tenero rispetto.

Visto che ti senti attrarre a santificarti nella vita matrimoniale, se vuoi che il tuo matrimonio sia felice devi selezionare con cura l'uomo da sposare. Innanzitutto deve essere una persona spirituale attratta dalla vita devota e desiderosa di praticare con fervore le virtù cristiane. In secondo luogo deve essere un uomo dolce, comprensivo, mansueto, affabile, simpatico e gioioso. Guai sposarsi con una persona irascibile, scontrosa, arcigna, aspra, acida e arrogante! Ma come capire qual è l'uomo giusto per te? Lo noterai da diverse cose. Se è Dio ad avertelo inviato lo capirai dai buoni frutti. Se un ragazzo ti rende triste, ti raffredda il fervore per la vita devota, o addirittura ti trascina al peccato, certamente non viene dal Signore. Se invece vedi che i frutti sono buoni, cioè lui ti aiuta a crescere nel cammino di fede, ti trasmette devozione e fervore nella vita spirituale, ti allontana dal peccato e ti fa avvicinare a Dio, in questo caso i frutti sono buoni. E se inoltre ti piace il suo carattere, apprezzi il modo rispettoso con cui ti tratta, avete le stesse aspirazioni e le stesse idee sulla vita matrimoniale, e senti un forte affetto verso di lui… allora è molto probabile che sia la persona giusta per te. La vita coniugale per essere davvero felice deve essere fondata su Cristo, come fu l'unione tra i genitori di Santa Teresa di Lisieux. Pertanto, se desideri sposarti, supplica il Redentore Divino di farti trovare un marito pio e devoto col quale camminare insieme verso la Patria celeste e raggiungere il supremo ed eterno traguardo.

Rinnovandoti la mia gratitudine per i tuoi scritti che mi hai concesso di pubblicare sul blog, ti saluto fraternamente in Corde Matris.

Cordialiter