I Parroci osservino diligentemente quanto prescrive il Rituale Romano sull’amministrazione del Sacramento dell’Estrema Unzione.
Consiglino i fedeli a chiederlo in tempo, quando sono ancora perfettamente coscienti, e li istruiscano sulla natura di questo sacramento, sottolineandone la necessità e l’importanza e spiegando quali debbano essere le disposizioni con cui bisogna riceverlo.
Approfittino di tutte le occasioni, nelle prediche e nelle conversazioni, in chiesa e nelle case, per ricordare quali effetti produce nell’anima e nel corpo l’Estrema Unzione: aumenta la grazia, fortifica l’anima, toglie le conseguenze dei peccati, irrobustisce l’infermo contro le tentazioni del demonio, allevia i dolori della malattia dando pazienza per sopportarli secondo la volontà di Dio e, non di rado, restituisce anche la sanità fisica, quando ciò sarà conveniente per la eterna salvezza dell’infermo.
Cerchino in ogni modo di dissipare quel pregiudizio troppo diffuso nel popolo che all’amministrazione di questo sacramento debba necessariamente seguire la morte.
[Brano tratto da "Compendio di Teologia Pastorale", del Cardinale Jaime de Barros Câmara, pubblicato negli anni cinquanta dalla Libreria Editrice dell'Università Gregoriana].