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martedì 12 settembre 2023

Quando i turchi volevano fagocitare la cristianità

(Brano tratto dal libro “Alla scuola di Maria – Catechismo mariano con esempi”, di Andrea Damino, Società Apostolato Stampa, 1947) 


Nel 1683, 200 mila Turchi stringevano d'assedio la capitale dell'Austria, Vienna, allora uno dei più forti baluardi della cristianità. Gli assediati compivano inauditi prodigi di valore, ma si vedevano sopraffatti dal numero dei nemici. Ancora pochi giorni e Vienna sarebbe stata distrutta dal ferro e dal fuoco; sarebbero state abbattute le sue chiese, venduti schiavi i suoi figli. La costernazione era generale. Nel grave pericolo i Viennesi ricorsero all'aiuto della Vergine, invocarono in pubbliche processioni il nome di Maria. Ed ecco giungere in tempo opportuno in aiuto degli assediati un prode generale, il giovane re di Polonia, Giovanni Sobieschi, con 40 mila soldati.

Prima di gettarsi sul nemico, il generale gridò con fatidica voce: «Nel nome di Maria moviamo all'assalto; la vittoria sarà nostra!» La battaglia s'impegnò furibonda, e le scimitarre turche ebbero una completa disfatta. Maometto IV, colpito da una palla, cadde a terra in una pozza di sangue; il suo vessillo, preso dai polacchi, fu mandato al Pontefice Innocenzo XI, il quale riconoscente alla Vergine SS. di tale prodigiosa vittoria, ordinava che ne rimanesse perpetuo ricordo nell'orbe cattolico, istituendo a tal fine la festa del S. Nome di Maria, da celebrarsi ogni anno il 12 settembre.