Un cattolico non può, in coscienza, odiare la Messa tradizionale. Non si può disprezzare un rito così venerabile che ha aiutato a santificare innumerevoli anime nel corso dei secoli. Eppure ci sono tanti modernisti che usano parole di sommo disprezzo nei confronti della liturgia antica. Ma chi è che li spinge a nutrire sentimenti di avversione verso tutto ciò che ha un sapore “tradizionale” nella vita cristiana? Chi è che li aizza a perseguitare e a ostracizzare i cattolici rimasti fedeli alla Tradizione? Il demonio!
Il Beato Gabriele Maria Allegra (1907-1976), un pio missionario francescano che tradusse l'intera Sacra Scrittura in lingua cinese, scrisse parole forti in proposito:
Quando penso che il latino non si studia più, che anche in questo abbiamo seguito l'andazzo dei protestanti, o più esattamente di alcune sette protestanti, quando penso che l'immensa letteratura patristica latina, i più insigni documenti della storia della Chiesa di Dio in Cina, che sono scritti in latino, sono ormai libri sigillati per i futuri sacerdoti, e aggiungo, quando penso che per noi francescani tutte le nostre antiche fonti e tutte le grandi opere sono scritte in latino, mi vengono le lacrime agli occhi, e non metaforicamente. […] In certe ambiguità liturgiche e disciplinari, nell'ostracismo del latino, della Messa di San Pio V e del canto gregoriano, [...] nel pluralismo teologico, nell'indigenizzazione delle Chiese locali, io ci vedo la presenza dell’hinimicus homo, l’opera di satana [...].
(Citazione tratta da “Ideo multum tenemur Ei”, quaderno III, 23 agosto 1975).