Gentile signor [...],
se si seguisse il suo modo di ragionare, allora non bisognerebbe più stampare il libro "Filotea" di San Francesco di Sales perché in esso si parla anche della copula coniugale e, se il libro finisse nelle mani di una suora, secondo coloro che la pensano come Lei... alla religiosa potrebbero venirle in mente dei pensieri contrari alla virtù della purezza.
Sempre se si seguisse il suo modo di ragionare, non bisognerebbe più pubblicare i libri sul fidanzamento e il matrimonio di Pierre Dufoyer (anche se avevano ricevuto regolare imprimatur), oppure le biografie di Santa Margherita da Cortona, Santa Maria Egiziaca e tante altre ex peccatrici convertite, e nemmeno i manuali di Teologia Morale, perché questi scritti potrebbero venire letti da certe suore che vengono facilmente tentate dal maligno.
Neanche la Bibbia bisognerebbe pubblicare sul web perché in essa si parla tante volte di cose "contra sextum", penso ad esempio a quel che fece Onan; quel che volevano fare i sodomiti con gli angeli dalle belle sembianze umane; quel che voleva fare il generalissimo Oloferne con la bellissima Giuditta; quel che fece il Re Davide con Betsabea; eccetera, eccetera.
Addirittura, sempre seguendo il suo modo di pensare, il "Cantico dei Cantici", pur essendo Parola di Dio, dovrebbe essere proibito alle suore perché si parla di baci, ecc.
Come vede, se seguissimo le sue idee, dovremmo abolire da internet non solo grandi classici del cattolicesimo come "Filotea", ma persino la Sacra Scrittura, il cui ispiratore è lo Spirito Santo.
È giustissimo essere prudenti, ma non va bene essere scrupolosi. Leggere scritti che parlano in maniera cristiana di cose riguardanti il Sesto Comandamento (ad esempio un manuale di Teologia Morale) è moralmente lecito se lo si fa con retta intenzione. Anche una suora può lecitamente studiare questi argomenti perché potrebbero esserle utili sia per dissipare dei dubbi di coscienza riguardanti il periodo precedente all'entrata in monastero (molte religiose quando erano secolari sono state fidanzate e alcune anche sposate), sia per poter consigliare le fedeli laiche che si confidano con loro. Se poi eventualmente ci fosse qualche suora particolarmente impressionabile che leggendo il capitolo "contra sextum" dei manuali di Teologia Morale cadesse facilmente in qualche colpa grave, solo in questo caso, essendo per lei un'occasione prossima di peccato, dovrebbe evitarne la lettura. Ma non per questo bisognerebbe impedire la pubblicazione on-line di scritti che trattano in modo cristiano di argomenti riguardanti le affettuosità tra i coniugi, visto che potrebbero essere molto utili al bene delle anime che vogliono vivere cristianamente nello stato matrimoniale.
La saluto in Corde Matris.
Cordialiter