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lunedì 15 gennaio 2024

Pregare per i moribondi

È importantissimo pregare per la salvezza delle anime dei moribondi, anche se hanno commesso tanti peccati. A tal proposito riporto un breve brano tratto da "Meditazioni per signorine", scritto dallo zelantissimo sacerdote salesiano Don Giuseppe Tomaselli (1902-1989).


Nell'estate del 1929 furono lasciate al­la stazione di Napoli due valige; dopo al­cuni giorni i poliziotti aprirono e vi tro­varono il corpo di una donna, fatto a pezzi.

Dopo due mesi e mezzo di ricerche fu rinvenuto il colpevole, un certo Salviatti, il quale dichiarò di aver già uccise altre sette donne.

Rinchiuso nel carcere di Sarzana (La Spezia), attendeva il giorno della fucilazione. Vissuto lontano da Dio, in mezzo ai delitti, conservava un cinismo eccezionale. Quando la sera precedente alla mor­te l'avvocato gli comunicò che l'indoma­ni alle ore nove sarebbe stato fucilato, l'assassino ricevette l'annunzio conti­nuando a fumare e tenendo le gambe a cavalcioni. Concluse l'avvocato: Dite le vostre ultime volontà e si farà di tutto per appagarle! - Le mie ultime volon­tà? - rispose il Salviatti - Se mi aveste dato la notizia prima di cena, avrei chie­sto due pollastri! -

Il Cappellano del carcere tentò di av­vicinarlo e dirgli una buona parola; ma fu cacciato. - Non voglio il Prete!

La misericordia di Dio trionfò anche su questo peccatore. Pie persone intensifica­rono la preghiera, unendoci anche dei sacrifici, e l'indomani, giunto l'assassino al luogo dell'esecuzione, un raggio di luce illuminò la sua mente, il cuore si com­mosse... e gridò: Voglio il Prete! Voglio confessarmi!

Davanti al popolo e ai dodici carabi­nieri il Salviatti riceveva il perdono dei peccati ed accettava la morte in espia­zione dei delitti.

La misericordia di Dio in un attimo cambia un tizzone d'inferno in erede del Paradiso.