Aveva s. Gertrude fatto dono d'ogni opera soddisfattoria alle anime purganti. Venuta a morte fu assalita dal demonio, il quale tentava persuaderla d'avere liberate moltissime anime dal purgatorio per andarne ora a prendere il posto e soffrire per loro. Mentre era così tentata, le apparve nostro Signore che le disse: «Perché, o Gertrude mia, sei così afflitta?» «Ah Signore! rispose ella, mi vedo in procinto di venirvi dinanzi per essere giudicata, senz'alcun capitale di buone opere che valgano a soddisfare le tante offese che vi ho fatte.» Il Signore allora sorridendole dolcemente, così la consola «Gertrude, figlia mia, affinché tu sappia quanto mi siano accette la devozione e la carità che avesti per quelle anime, ti rimetto fin d'ora tutte le pene che ti fossero riservate; inoltre avendo promesso il cento per uno a chi accende l'amor mio, voglio ricompensarti ancora con l'aumentarti il grado di gloria che ti aspetta lassù. Tutte le anime che hai sollevate verranno per mio ordine ad introdurti fra i cantici nella celeste Gerusalemme.» La Santa spirò poco dopo, piena di sicurezza e d'esultanza.