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sabato 18 ottobre 2025

Un desiderio cattivo

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


Nell'Austria morì la notte degli Innocenti, per emottisi, un nobile giovanetto, scolare dei Padri della Compagnia di Gesù, riputato da tutti un angelo di purità e di modestia. La mattina mandò il padre del giovanetto la nuova al maestro, acciocché celebrasse la messa in suffragio di quell'anima. Ne sentì gran dolore il Padre maestro, ma si consolò con la speranza che l'anima già godesse in Cielo; e benché non avesse bisogno di messe, nondimeno voleva subito celebrare per lui. E già licenziato il servo, si porta in sagrestia per vestirsi e celebrare. Ma appena ha aperto la porta se la vede improvvisamente da una forza ignota chiudere in faccia: la riapre e di nuovo con maggior impeto se la vede serrata. Atterrito per questo e non sapendo che fosse: - Orsù, disse, se qui sei, o anima, o spirito, in virtù di Gesù, dimmi chi tu sia. - Ah Padre! sono l'anima del vostro scolaro morto questa notte. Non occorre che diciate messa per me, perché io sono dannato. - Come dannato? Non eri tu modello di ogni virtù? - Ah! me infelice, rispose, è vero che io ero sempre vissuto in grazia di Dio; ma ieri sera, postomi a letto, acconsentii a pensieri e desideri cattivi, e tosto rottasi nel petto una vena, mi sopraggiunse uno sbocco che finì per affogarmi senza lasciarmi tempo da pentirmi, ed ora mi trovo per ragion di quel desiderio nato all'inferno. E così detto disparve.