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domenica 16 giugno 2024

Vivere con un marito ateo

Sono grato a Maristella (pseudonimo di una collaboratrice del blog) per le belle lettere che mi scrive, e per avermi dato il permesso di poterle pubblicare. Oggi ripubblico una sua vecchia e-mail seguita da una lettera di incoraggiamento che le inviò Eleonoram, il cui marito, successivamente, ha fatto molti progressi nel cammino cristiano.


Caro fratello in Cristo, 
                                      ti ringrazio per il tuo blog, prezioso scrigno di profonde e salutari riflessioni. Ogni giorno mi collego con il computer o con il cellulare e trovo sempre nutrimento per la fede e per l'anima.

Conosci bene la mia situazione personale e familiare, ne abbiamo parlato anche altre volte. [...].

Viviamo davvero in un mondo secolarizzato, in cui le persone sembrano vivere come se Dio non ci fosse. Per questo motivo è sempre più importante una costante opera di apostolato e di preghiera per essere testimoni della luce, del Signore Gesù, unica salvezza, che non si stanca di tornare tra di noi.

Io ero una povera creatura persa, e Lui mi è venuto incontro. Proprio per me, solo per me: mi ha teso la mano e mi ha rialzato, ha lavato la mia sozzura e ha fasciato le mie ferite, mi ha accarezzata con la Sua misericordia e stretta in un abbraccio di infinito amore. Se ci penso piango ancora lacrime di pentimento, gratitudine e gioia. Posso contraccambiare solo in minima parte un amore infinito, e cerco di farlo portando la mia testimonianza, il mio apostolato, la mia preghiera, la mia devozione.

In questo mondo non ci poniamo nemmeno la domanda su quale stato di vita sia bene eleggere, partiamo a testa bassa verso il matrimonio e la famiglia. Troppo tardi ci rendiamo conto che qui, su questo terreno duro e sassoso, ci viene richiesto il "martirio della pazienza" come lo chiama il mio carissimo Sant'Alfonso. Una croce pesante, soprattutto se, come nel mio caso, il coniuge non professa la fede cattolica. Conosco molte persone che di fronte al martirio della pazienza, fuggono. Cercano altre relazioni e trovano altri dolori. Divorzi e nuovi matrimoni, sofferenze su sofferenze per tutti, soprattutto per i figli.

Io prego perché i giovani abbiano modo di riflettere bene prima di scegliere lo stato di vita da eleggere, perché possano prendere in considerazione che esiste anche la possibilità della vita consacrata. Nel mio quotidiano Rosario prego per le conversioni e per le vocazioni, per chi soffre, per chi cerca Dio e si perde per la strada.

Caro fratello in questi tempi sto vivendo quell'esperienza che viene chiamata "notte oscura dell'anima". Il Signore, nella Sua infinita saggezza, mi ha preparata con doni spirituali e facendomi incontrare sul cammino fratelli nell'anima e nella Fede. Ora mi sta sottoponendo a questa dolorosa purificazione per togliere alla mia anima ogni traccia di superbia e farla risplendere come un cristallo. Accolgo il dolore e la sofferenza come una benedizione e cerco di offrirle a chi ha sofferto atrocemente per me, per la mia salvezza. Accolgo l'aridità come un dono. Sostenuta dalla grazia persevero nel mio cammino di fede, attraversando le tenebre. Offro il mio dolore sperando che diventi come incenso profumato che sale al Cielo.

Dio ti benedica e ti accompagni lungo il cammino della vita con il Suo indefettibile aiuto.

Nei Cuori Immacolati di Gesù e di Maria

Maristella



Eleonoram, dopo aver letto la lettera di Maristella, sentì il bisogno di inviarle parole di conforto. Ho apprezzato molto il suo gesto di carità fraterna.


Ciao D.,
               se possibile vorrei far sapere a Maristella che mi dispiace tanto per la sua pena e mi sento molto vicina a lei, dal momento che anche mio marito non vive i Sacramenti. Molto spesso le conversioni, in una coppia, non avvengono nello stesso momento e nello stesso modo!

All'inizio, quando io scoprii Dio e smisi di essere una cattolica solo anagrafica, e mio marito no, non riuscivo a rassegnarmi e passavamo molto tempo a discutere e perfino a litigare. Volevo che si confessasse anche lui, che venisse a Messa con me, che pregasse con me...

Per un lungo periodo, mio marito fu addirittura geloso di Dio, diceva che gli aveva portato via la moglie. A onor del vero, lui provò ad accompagnarmi a Messa e provò anche a leggere le Sacre Scritture e a conoscere la Liturgia delle ore, per capire di cosa si trattava, ma trovava tutto molto noioso e non riusciva a comprendere che cosa mi muovesse. Però, al tempo stesso, sembrava come affascinato dal mio pregare, diceva che parlavo con Dio come se mi rispondesse, che mi comportavo come se fosse presente accanto a me.

Piano piano mi calmai, non cercai più di costringerlo, smisi di fargli pesare la sua non condivisione, però iniziai a non escluderlo come facevo prima, ad esempio iniziai a pregare il Rosario abbracciata a lui sul divano, mentre lui leggeva o navigava, iniziai a parlargli di qualche omelia che mi aveva colpita, degli esami di coscienza che cercavo di fare prima di confessarmi, ecc.

Oggi, a distanza di qualche anno, non si è ancora convertito, tuttavia qualche piccolo e dolce passo in avanti c'è stato: ad esempio ci facciamo il segno della croce insieme prima dei pasti, non solo quando siamo a casa nostra ma anche quando siamo fuori casa, anche se ci sono altre persone con noi; qualche volta mi accompagna alla Messa anche se non fa la Comunione, e da qualche tempo prima di addormentarsi ascolta delle preghiere scaricate sul telefonino. Certo, ogni caso è unico e differente degli altri, e io non conosco il modo con cui Maristella e il marito stanno affrontando il loro diverso cammino, però sappiamo bene che i pensieri e i tempi del Signore non sono i nostri, e sappiamo anche che il Signore agisce sempre in modo giusto, per il nostro bene e per il bene altrui, anche quando noi non comprendiamo come e perchè.

Mi vengono in mente due esempi: uno è quello di S. Monica, che pregò per ben 30 anni (!) prima di poter vedere la conversione del figlio Agostino. L'altro è il caso del profeta Osea che, per volere di Dio, sposò una prostituta che lo fece soffrire molto per i continui tradimenti e che era figura delle infedeltà del popolo di Israele: grazie a questa croce personale, Osea riuscì a capire il profondo dolore di Dio per i peccati umani e convertì molte anime con le sue parole. Penso che molte persone - che si credono indifferenti o atee - siano in cammino verso Dio senza rendersene pienamente conto e penso che mio marito sia una di queste. Santa Benedetta della Croce scriveva: "Dio conduce ciascuno per una via particolare: l'uno arriva alla meta più facilmente e più presto di un altro." E aggiungeva che, per questo, bisogna pregare insistentemente. Inoltre affermava che "Dio è la verità. Chi cerca la verità cerca Dio, che lo sappia o no". Gesù ha infatti detto "Io sono la verità". E Santa Benedetta era una filosofa ebrea che cercava la verità finchè non ha accolto Cristo. Allo stesso modo chi cerca la pace cerca il Risorto che ci ha detto "vi do la pace"; chi cerca la bontà cerca "Dio è buono"; chi cerca l'amore cerca Dio perchè "Dio è amore" come scrive S. Giovanni. In qualche modo sono tutte chiamate a cui rispondere, accogliendo la grazia della conversione, anche perchè rifiutare lo Spirito Santo che parla in noi e intercede per noi con gemiti inesprimibili è un vero peccato.

Vorrei ancora dire a Maristella che prego per lei e per suo marito, e vorrei chiederle di pregare per me e per mio marito. Grazie D. per questa ulteriore opportunità di riflessione e di condivisione spirituale che mi offri con il tuo blog!

Un abbraccio fraterno nel cuore di Gesù e Maria.

Eleonoram