Per contattarmi: cordialiter@gmail.com


Se il blog ti piace e desideri aiutarmi affinché possa dedicare il tempo necessario per continuare ad aggiornarlo ogni giorno e rispondere alle e-mail dei lettori, puoi inviarmi una libera donazione. Per info: clicca qui.


Visualizzazioni totali

venerdì 26 luglio 2024

Circa le restrizioni mentali

Pubblico l'e-mail che anni fa scrissi a una signora, nella speranza che possa essere di qualche utilità anche ad altre persone.

Cara sorella in Cristo, 

rispondo volentieri alla tua e-mail. Le bugie sono dei peccati, pertanto bisogna cercare di evitare di dirle, ma è bene chiarire che ordinariamente sono “peccati mortali” solo quando si tratta di “materia grave”, come quando fanno un grave danno al prossimo. Ad esempio se una persona viene ingiustamente accusata di aver commesso un reato e finisce in galera, in questo caso la bugia è “materia grave”, perché la persona calunniata ha subìto un grave danno per una cosa che non ha commesso. Se invece la bugia riguarda piccole cose (ad esempio le bugie dette per scusarsi senza arrecare danno a nessuno o arrecando un piccolo danno), sono solo peccati veniali. 

I peccati impediscono la Comunione solo se “mortali”, cioè peccati che riguardano materia grave e compiuti con piena avvertenza dell'intelletto e pieno consenso della volontà. Però per fare la Comunione è bene pentirsi di tutti i peccati, anche di quelli veniali. Se uno fa la Comunione senza essere pentito dei peccati veniali, non commette sacrilegio, ma non riceverà grandi frutti spirituali. I peccati veniali possono essere perdonati anche solamente recitando con sincero pentimento un Atto di Dolore. 

Al posto delle bugie si possono utilizzare le “restrizioni mentali”, le quali non sono peccaminose. Che cosa sono? Sono delle frasi che hanno vari significati, ma in sé stesse non sono bugie. Ad esempio se una persona chiede a un prete che cosa gli ha confessato un certo penitente, il confessore può tranquillamente rispondere “non lo so”, intendendo dire “non lo so per dirlo a te”. Ti faccio un altro esempio. Un rapinatore entra in una casa, si fa consegnare il portafoglio e la borsetta della signora, poi chiede al padrone “Hai altri soldi in casa?”, se lui gli risponde “No”, non dice una bugia, ma una restrizione mentale, perché in realtà intende dire “No, non ho soldi da dare a te”. Questi esempi li ho appresi da alcuni tradizionali manuali di Teologia Morale.

Per far capire meglio come utilizzare le restrizioni mentali, mi piace raccontare questo fatto accaduto a Sant'Atanasio, molti secoli fa. Per sfuggire alle persecuzioni era scappato verso il deserto, alcune guardie imperiali lo inseguivano a molta distanza. A un certo punto, il santo si voltò indietro e andò verso le guardie, le quali quando lo incontrarono gli chiesero se aveva visto Atanasio passare da quella strada. Il santo rispose che era molto vicino e che se si fossero affrettate lo avrebbero preso. Le guardie ringraziarono e proseguirono la ricerca. Insomma Sant'Atanasio senza dire una bugia (neanche veniale), ma utilizzando una frase vaga e ambigua, riuscì a salvarsi dall'arresto. 

Fraterni saluti in Gesù e Maria.

Cordialiter