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sabato 27 luglio 2024

Dell'eccellenza di quest'impresa di guadagnare le anime e del suo grande merito

Dagli scritti di Padre Alfonso Rodriguez, S. J. (1526-1616).


Quest'impresa di attendere alla salvezza delle anime è così nobile ed elevata, che per essa il Figlio di Dio scese dal cielo e si fece uomo, e per essa scelse gli apostoli trasformandoli da pescatori di pesci in pescatori di uomini: «non esiste ufficio più nobile», afferma S. Dionigi l'Areopagita (De caelesti hierar., c. 3, § 2; PG 3, 166). Il ministero più elevato e divino che esista è quello di cooperare con Dio alla salvezza delle anime. S. Giovanni Crisostomo dice: «Non c'è cosa più gradita a Dio, né che egli curi di più della salvezza delle anime» (Hom. 3 e 40 super Genesim), come l'Apostolo grida a gran voce: Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità (1 Tim 2, 4). E il profeta Ezechiele: Mi compiacerò forse io per la morte dell'iniquo, dice il Signore Dio, o non piuttosto che egli si converta e viva? (Ezech 18, 23 ). No, Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva per sempre. Vorrebbe che tutti si salvassero; così chi lavora in quest'opera fa la cosa più nobile e gradita a lui tra quante gli uomini possano fare in questa vita. Dice S. Giovanni Crisostomo: «Ancorché deste ai poveri tutto il vostro patrimonio, ed esso contenesse più delle ricchezze di Salomone e dei tesori di Creso, convertire un'anima sola vale più di tutto ciò» (Hom. 3 in I Cor., n. 5). E S. Gregorio afferma che convertire un'anima con la predicazione e la preghiera è miracolo più grande che risuscitare un morto; e Dio lo stima molto e molto di più del creare il cielo e la terra (Dialog., l. 3, c. 17 e hom. in Evang. 29). Se non ci credi, osserva quel che è costato: per creare il cielo e la terra Dio non dovette spendere che una parola; ma per la salvezza degli uomini, non bastarono le parole; ci volle il Sangue e la vita!
    
[...]  Ora questo deve spingere anche noi ad adoperarci volentieri per la salvezza delle anime, sapere che ciò fa piacere a Dio, e che la sua divina maestà ama molto chi si dà a questo compito.
   
[...]  Quanto quest'opera sia nobile ed eccellente e quanto piaccia a Dio lo si comprende anche dal premio con cui è ricompensata [...]. S. Gregorio sulle parole dell'apostolo S. Giacomo: «Colui che ricondurrà un peccatore dalla via del suo traviamento salverà l'anima sua dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati» (Iac 5, 20), dice: Se il liberare dalla morte corporale un uomo che, non morendo oggi, deve morire domani, merita un così gran premio, quale premio non meriterà chi libera un'anima dalla morte eterna; ed è causa perché viva per sempre senza poterla più perdere? Pertanto la Scrittura non si è accontentata di dire che avranno la vita eterna quelli che predicano Cristo e insegnano agli uomini la via della salvezza (S. GREG. Mor. l. 18, c. 12), ma ha aggiunto: Splenderanno come stelle per tutta l'eternità (Dan 12,3): saranno in cielo come una luna e come un sole. [...] Un'anima è cosa preziosissima dinanzi a Dio e perciò stima molto l'aiuto che si porta loro.
   
[...] Ebbene, a tanta dignità ed altezza ci ha innalzati il Signore; [...] dobbiamo trarre da tutto ciò un sincero proposito di progresso, perché per trattare col prossimo ed essergli utile è necessario esser ben fondati nella virtù [...].


[Brano tratto da "Esercizio di perfezione e di cristiane virtù" di Padre Alfonso Rodriguez].