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martedì 9 luglio 2024

Il pauperismo di certi parrocchiani...

Anni fa, durante il pontificato ratzingeriano, una giovane lettrice del blog mi disse di essere rimasta stupita nel sentire alcuni suoi amici che frequentavano la sua parrocchia, criticare aspramente Papa Benedetto XVI a causa delle "ricchezze della Chiesa"...

Cara sorella in Cristo, 
                                       ti confesso che non sono affatto stupito nel sapere che ci sono dei cristiani che criticano aspramente il Papa a causa delle "ricchezze" del Vaticano. A dir la verità quando avevo più o meno la tua età anche io la pensavo come loro, ma in seguito ho compreso che sbagliavo. Ad esempio pensavo che i preti dovessero vendere i calici d'oro, ma leggendo una biografia di San Francesco rimasi sorpreso nel venire a conoscenza che lui che considerava il denaro "sterco del demonio" voleva invece che le pissidi e i vasi sacri fossero preziosi. Insomma l'umiltà e la povertà dobbiamo applicarla a noi stessi, non al culto divino. Don Bosco viveva poveramente, ma le chiese che ha costruito sono belle, maestose, ricche di marmi e opere d'arte. Ciò significa che non dobbiamo fare i tirchi con Dio. Del resto, quando una chiesa è bella, è più facile elevare l'animo a Dio, mentre quando una chiesa è brutta, spoglia, simile a un capannone industriale o a una sala condominiale, è più difficile raccogliere l'animo. Sant'Alfonso, pur essendo vescovo, viveva volontariamente in maniera povera e con le sue sostanze aiutava i poveri bisognosi, ma non depredò mai i beni della diocesi, perché essi servivano al culto divino, e poi non appartenevano a lui ma alla Chiesa, e sarebbero serviti anche alle generazioni future. Se i vescovi vendessero le chiese storiche piene di preziose opere d'arte, di certo non si risolverebbe la piaga della povertà nel mondo. Gesù ha detto che i poveri li avremo sempre con noi. La Chiesa fa tanto per i poveri, ma coloro che la criticano cosa fanno per loro? Vivono forse poveramente come san Francesco e danno i propri beni ai bisognosi? È facile criticare gli ecclesiastici, ma i loro denigratori che esempio danno? Purtroppo è difficile far capire queste cose a certe persone. Invece di vedere la vita sfarzosa e il cattivo esempio che danno certi preti e vescovi, dobbiamo osservare e imitare i buoni esempi che ci hanno dato i santi come Santa Chiara, Sant'Alfonso Maria de Liguori, Padre Pio, ecc.

Per quanto riguarda la polemica sulla Chiesa "comunità-istituzione", ti confesso che non l'ho capita. Certo che la Chiesa Cattolica è la società o congregazione (se loro vogliono possono usare il sinonimo di "comunità") dei cristiani che credono la stessa fede in unione con Pietro, ma non si tratta di una filosofia di vita come il confucianesimo, è il Corpo Mistico di Cristo, non è un'istituzione umana, ma è un'istituzione divina. Come tutte le società (o comunità) è necessario che sia organizzata istituzionalmente e abbia una gerarchia che la governi. Se così non fosse sprofonderebbe nell'anarchia. Dunque la Chiesa è comunità ma anche istituzione visibile. Coloro che attaccano la Chiesa istituzione spesso fanno dei ragionamenti simili a quelli degli atei anticlericali. Ciò è molto pericoloso, infatti tanti cristiani a furia di criticare la Chiesa hanno perso la fede. È un dramma vedere che a criticare la Chiesa non sono solo i comunisti e i progressisti di tutte le risme, ma anche molti "cattolici praticanti". Purtroppo spesso costoro cominciano col criticare le ricchezze del Vaticano, poi passano ad attaccare i dogmi e la morale (soprattutto al riguardo della sessualità), e alla fine terminano con l'abbandonare la pratica religiosa e la fede.

Spero di esserti stato di qualche utilità.

In Corde Regis,

Cordialiter