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mercoledì 4 settembre 2024

La battaglia spirituale contro la massoneria

Riporto alcuni brani tratti dall'Enciclica "Humanum genus", del Sommo Pontefice Leone XIII.

Preghiamo poi e supplichiamo Voi, Venerabili Fratelli, di cooperare con Noi per estirpare questo impuro veleno che serpeggia per tutte le vene dello Stato. A Voi tocca difendere la gloria di Dio e la salvezza del prossimo; proponendovi questi scopi, nella lotta non vi mancheranno il coraggio e la forza. Spetterà alla Vostra saggezza giudicare con quali validi mezzi si possano superare impedimenti ed ostacoli. Ma poiché l’autorità del Nostro magistero richiede che Noi stessi indichiamo qualche opportuno modo di agire, decidete dunque, prima di tutto, di restituire ai Massoni la loro faccia, strappando loro la maschera; occorre insegnare ai popoli, con la parola e anche con Lettere episcopali, quali siano gli artifici di siffatte associazioni per blandire e adescare, quale la perversità delle loro opinioni, quale la turpitudine delle loro azioni. Come i Nostri Predecessori confermarono, nessuno pensi che per qualunque motivo sia lecito iscriversi alla setta Massonica, se ha care – come è doveroso – la professione della fede cattolica e la propria salvezza. Nessuno si lasci ingannare da una simulata onestà: a certuni può sembrare che i Massoni nulla chiedano che sia apertamente contrario alla santità della religione o dei costumi; ma siccome lo scopo e la natura della setta sono totalmente nel vizio e nell’inganno, non può esser lecito aggregarsi ad essa o giovarle in qualsiasi modo.

Inoltre è necessario, con insistenti discorsi ed esortazioni, trascinare la moltitudine al diligente apprendimento dei precetti della religione; a tal fine raccomandiamo caldamente che con scritti e discorsi opportuni siano esposti i principi fondamentali della santissima dottrina in cui si raccoglie la filosofia cristiana. Questo impegno è rivolto a risanare le menti degli uomini con l’istruzione e a premunirle contro le numerose forme di errori e i vari allettamenti dei vizi, soprattutto in questa sfrenata libertà di scrivere e inesauribile avidità d’imparare. Opera certamente di grande impegno, nella quale, tuttavia, sarà soprattutto partecipe e socio delle Vostre fatiche il Clero, se sarà, con il Vostro sostegno, reso idoneo mediante una vita disciplinata ed una preparazione letteraria. In verità, una causa così nobile e importante richiede altresì l’attività solidale dei laici che coniugano la carità di patria e di religione con l’onestà e la dottrina. Associate le forze di entrambi gli ordini, fate in modo, Venerabili Fratelli, che gli uomini conoscano a fondo la Chiesa e l’abbiano cara; infatti, quanto più grandi saranno la conoscenza di essa e il relativo amore, tanto maggiori saranno l’insofferenza e la fuga dalle società clandestine.

[...]

Coloro che soffrono per mancanza di lavoro e di salario, oltre ad essere, per la loro condizione, degnissimi più di tutti di carità e di assistenza, sono pericolosamente esposti alle lusinghe di chi usa la frode e l’inganno. Perciò occorre aiutarli con la maggiore generosità possibile e invitarli in associazioni oneste, in modo che non si lascino trascinare in quelle disoneste. Per questo motivo vorremo ardentemente che ovunque risorgessero quelle corporazioni, opportunamente adattate ai tempi, per la salute del popolo, sotto gli auspici e il patrocinio dei Vescovi. E non Ci è di poco conforto il fatto che già in parecchi luoghi sono state costituite siffatte corporazioni e, analogamente, società di patronato; il proposito delle une e delle altre è di aiutare l’onesta classe dei proletari, di proteggere i loro figli e le loro famiglie, di tutelare le opere di pietà e la dottrina religiosa, insieme con l’integrità dei costumi. A questo punto e su questo argomento non possiamo passar sotto silenzio quella associazione, insigne per il lodevole esempio e tanto benemerita presso la più umile popolazione, che prende il nome da San Vincenzo. È noto come agisca e che cosa voglia: essa è tutta dedita allo spontaneo soccorso dei poveri e degli sventurati, e ciò con sensibilità e modestia mirabili: quanto meno vuole apparire, tanto più è conforme alla carità cristiana e adatta ad alleviare le miserie altrui.

In quarto luogo, per conseguire più facilmente il Nostro intento, raccomandiamo caldamente alla fede e alla vigilanza Vostra la gioventù, speranza dell’umano consorzio. Dedicate la massima parte delle Vostre cure alla sua educazione e non dovete mai credere che il Vostro impegno sia stato tanto grande da non richiederne uno maggiore per tenere lontana l’adolescenza da quelle scuole e da quei maestri da cui si teme che possa emanare l’alito pestifero delle sette. I genitori, i direttori spirituali, i Parroci insistano nell’insegnamento della dottrina cristiana. Per iniziativa Vostra, insistano opportunamente nel mettere in guardia i figli e gli alunni contro la rea natura di quelle associazioni, in modo che imparino per tempo a guardarsi dalle varie e subdole arti che gli emissari di esse sono soliti usare per irretire la gente.

[...]

Ben comprendiamo che le nostre comuni fatiche per svellere dal campo del Signore questa perniciosa semenza non sarebbero sufficienti, se non ci soccorresse benevolmente il celeste padrone della vigna nel conseguimento dei nostri fini. Dunque è necessario implorare, con ardente e sollecito zelo, il suo prezioso aiuto, quale e quanto richiedono l’imminenza del pericolo e l’ampiezza del bisogno. Imbaldanzita dal successo, la setta dei Massoni insolentisce, e già sembra non voler porre alcun limite alla propria ostinazione. Tutti i suoi seguaci, uniti in un patto scellerato e in un’occulta unanimità di propositi, si aiutano a vicenda, e l’uno sospinge l’altro a malefica audacia. Un assalto così impetuoso richiede una difesa altrettanto salda; senza dubbio è necessario che tutti gli onesti si colleghino in una vasta alleanza per agire e pregare. Pertanto chiediamo loro di opporsi a ranghi serrati, a pie’ fermo e con concorde volontà, contro la crescente forza delle sette; con alti lamenti tendano a Dio le mani supplici e Lo implorino perché il cristianesimo fiorisca e cresca vigoroso, perché la Chiesa goda della necessaria libertà, perché i traviati ritornino alla salvezza, perché gli errori cedano finalmente alla verità e i vizi alla virtù. Invochiamo come soccorritrice e interprete Maria Vergine, Madre di Dio, perché, come vinse Satana fin dal suo stesso concepimento, così si mostri dominatrice delle malvagie sette nelle quali rivivono chiaramente gli spiriti ribelli del demonio insieme con l’indomita, simulatrice perfidia. Preghiamo il principe degli Angeli celesti, vincitore dei nemici infernali, Michele, e parimenti Giuseppe, Sposo della Vergine santissima, celeste e salvifico patrono della Chiesa Cattolica; Pietro e Paolo grandi Apostoli, propagatori e invitti difensori della fede cristiana. Col loro patrocinio e con la perseveranza delle comuni preghiere, confidiamo che Dio vorrà benignamente soccorrere il genere umano esposto a tanti pericoli.