Era una buia notte d'inverno, e un uomo dal cappello a larghe falde, ravvolto in nero mantello traversava una solitaria contrada di Parigi. Studiava egli il passo, ché una minuta pioggia cominciava a cadere, e soffiava una rigida tramontana. Teneva sotto il tabarro un involto che mostrava di portare con precauzione e di custodire gelosamente. Giunto ad un angolo della via, ecco che gli si presentano quattro malandrini armati di archibugi e di coltelli, e gli intimano di consegnar loro il fardello. - Questo miei cari, rispose loro dolcemente, non fa per voi; esso è prezioso, ma... - Che ma? interruppe con fiero piglio un malandrino, o consegnalo sull'istante, o sei morto. – Miei cari, deporre questo involto qui per terra in tanto fango! no, potrebbe patire; nemmeno levargli il riparo del mantello con questa brezza che tira sì forte ... Qui gli assassini perdettero la pazienza e violentemente apersero il mantello per rapir colla forza l'involto ... Ma, oh Dio! i vagiti di un piccolo infante colpiscono le loro orecchie, e partono appunto di sotto al tabarro dell'assalito. Scoprono, guardano, ah! è proprio un vezzoso piccino ravvolto in poveri cenci che costui si teneva sotto il mantello. Si mirano gli assassini l'un l'altro in faccia come smemorati, si parlano sotto voce, e uno di essi fissando meglio in faccia l'assalito: - Oh perdonate, gli dice, signor Vincenzo, non vi avevamo riconosciuto! - Non ve l'avevo detto, cari miei, che questo involto non faceva per voi? Ma, mio Dio! perché darvi a sì brutto mestiere? - La fame ci spinse a questo estremo, privi di lavoro, in un inverno così cattivo. - Venite con me, andiamo prima a porre in salvo questa innocente creatura, e poi provvederò anche per voi.
Si avviarono insieme al ricovero degli esposti: quivi l'uomo dal mantello nero bussò alla porta che fu subito aperta, e consegnò il bambino ad una Suora di Carità. Fatto questo, condusse i quattro sicari alla propria casa, e acceso loro un buon fuoco, fece loro apprestare anche una buona cena, che divorarono avidamente. Allora, ad essi rivolto, li ammonì caritatevolmente, esortandoli a lasciar quell'infame mestiere che li avrebbe condotti alla forca e all'inferno, e parlò con tanta forza e soavità di parole, che i malandrini compunti gli si gettarono ai piedi supplicandolo che impetrasse loro il perdono del Signore. Lo sconosciuto si mise in ginocchio, pregò cogli assassini, e poco dopo rialzatosi, l'un dopo l'altro li confessò. Ma era dunque un prete quell'uomo misterioso? Sì, era un prete, era S. Vincenzo de' Paoli, l'istitutore dei Missionari e delle Suore di Carità, il fondatore dei ricoveri pei bambini esposti, l'apostolo dei galeotti. Il giorno dopo egli condusse quei quattro miserabili in un'officina ove guadagnare onestamente il pane col lavoro delle loro mani. Così la carità di un prete fece di quattro masnadieri, quattro laboriosi artigiani, quattro buoni cristiani ed utili cittadini.