Da una lettera di San Vincenzo de' Paoli al canonico di S. Martin.
Certo, signore, i preti del nostro tempo hanno gran motivo di temere i giudizi di Dio, poiché, oltre che dei loro peccati, Egli chiederà loro conto di quelli dei popoli, perché non hanno cercato di soddisfare per loro alla sua giustizia irritata, come ne avrebbero avuto obbligo. E quel ch'è peggio, Egli imputerà loro la causa dei castighi che manda loro, perché non s’oppongono, come bisogna, ai flagelli che affliggono la Chiesa, come sono la peste, la guerra, la fame e le eresie che l’attaccano da ogni parte. Diciamo di più, signore, che proprio dalla cattiva vita degli ecclesiastici sono venuti tutti i disordini che hanno desolato questa santa Sposa del Salvatore e l'hanno così grandemente sfigurata, che appena è riconoscibile.
Vi prego d’informarvi dal signor... di ciò che si disse in una conferenza che fu tenuta qui quand’egli vi era, a proposito d'un parroco di Bretagna che ha scritto un libro, dove ha detto che i preti che vivono come oggi per la maggior parte, sono i più grandi nemici che abbia la Chiesa di Dio.
[Brano tratto da "San Vincenzo de' Paoli - Pagine scelte" a cura di Luigi Mezzadri e Luigi Nuovo, CLV Edizioni Vincenziane].