Tre mercadanti di Gubbio si recavano un giorno all'annuale mercato, che si faceva in un borgo chiamato Cisterno. Dopo avere spacciate le loro merci, due di loro cominciarono a ragionare insieme della partenza, e risolvettero di porsi in cammino al primo albeggiare dell'indomani, per trovarsi la sera nel proprio paese. Il terzo disapprovò il loro disegno, e dichiarò che, essendo l'indomani giorno di domenica, non si sarebbe posto in viaggio, prima di avere ascoltata la santa Messa. Indi si diede d'attorno per persuadere i compagni a fare altrettanto, ma fu indarno. Essi gli dissero recisamente esser ormai fissata la loro partenza al far del giorno: e che Dio gliela avrebbe mandata buona, se per questa volta tralasciavano di udir la Messa. Di fatto, ai primi crepuscoli del giorno appresso, montarono in sella, e cavalcarono alla volta del lor paese. In breve ora, giunsero al fiume detto Corfruone, il quale a cagione della pioggia caduta la notte avanti era straordinariamente gonfiato ed aveva alquanto corroso il ponte di legno, che metteva alla opposta riva. Senza punto badarvi i due mercadanti salirono a briglia sciolta sul ponte malfermo. Giunti appena a toccarne il mezzo, un urlo violento delle onde strappò via l'intravatura, e i due infelici precipitarono coi loro cavalli nel fiume. Alle grida dei naufraghi che chiedevano aiuto accorsero solleciti alcuni contadini, ma non riuscirono ad altro che a tirarne alla spiaggia i cadaveri; ove si lasciarono esposti fintantoché non venissero riconosciuti. In questo, mentre anche il terzo mercante, che, per soddisfare al precetto della Chiesa, si era trattenuto in Cisterno, giunse in riva del detto fiume; e vide colà distesi i due cadaveri. Al primo sguardo riconobbe in essi i suoi sventurati compagni di viaggio, ed appena ebbe inteso dai circostanti i particolari di così infausto accidente, levò al cielo le mani, rese grazie all'Altissimo per averlo preservato da quella sventura, e benedisse mille volte l'ora in cui assistette al divin Sacrificio, a cui andava debitore della sua vita.