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mercoledì 5 marzo 2025

Conversione di due sacerdoti

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


Si narra di due sacerdoti così dimentichi della santità del loro carattere, che uno faceva da pubblico commediante in Siena, e l'altro apostata da due ordini religiosi aveva commesso di tali delitti, che era condannato alla morte. I Padri Gesuiti danno loro gli esercizi. Dupont, che era il primo, col capo coperto di cenere e con un cerchio attaccato al collo, domanda colle lagrime il perdono dei suoi scandali, e muore fervoroso cappuccino. L'altro, convertito in austerissimo penitente e zelantissimo apostolo, comincia a predicare con tanto frutto ai facinorosi ed assassini, che sono con lui in carcere, che ben presto cangia in un fervoroso noviziato, quello che prima sembrava un serraglio spaventevole di fiere. Attoniti i giudici per così grande prodigio, gli perdonano. Ma costernato il reo, li supplica che non siano verso di lui tanto crudeli: che lascino spegnere con un momentaneo supplizio, le orribili fiamme, che merita pei suoi peccati. E siccome ciò confermava i giudici nel loro parere, insiste il reo pregando che se non gli concedono di essere messo a morte pel bene dell'anima sua e per servire ad altri di esempio, lo facciano almeno in virtù di ciò che devono alla società. Già vedono, dice loro, il cattivo uso che ho fatto della mia libertà; se me la restituiscono mi espongono a commettere di nuovo le stesse iniquità. Tante istanze egli fece, che ottenne in fine di essere condannato, non già alla morte come chiedeva, ma a catena perpetua; però mentre veniva trasferito al luogo dove sostenere doveva la sua condanna, dandosi per soddisfatta la divina Giustizia, egli morì, passando, come è da sperarsi, al paradiso a somiglianza del buon ladrone.