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sabato 22 marzo 2025

Non bisogna avere timore di confessare i propri peccati

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].

In una città di Toscana, narra S. Leonardo da Porto Maurizio, vi fu una giovane, la quale fino dall'età di 7 anni aveva commesso peccati senza mai confessarli: ma provati aveva, rimorsi tali, che le sembrava di vivere in un continuo inferno. Quando fece la prima Comunione tremava tutta da capo a piedi conoscendo che faceva un gran sacrilegio, le pareva che la terra le si dovesse aprire sotto i piedi. Ella si fece suora, ma senza confessarsene, e benché così vestita da suora, le pareva che a diavolo la dovesse portar via nell'inferno. Le sembrava di vedere sempre e dappertutto spettri, fiamme ed ombre spaventevoli; sì che un giorno la poveretta si gettò ai piedi di un Crocifisso, dicendo: Signore che volete da me con tanti spaventi? Sentì una voce nell'interno del cuore: Confessati! Allora la misera rispose piangendo: Oh! questo poi no! non ho coraggio: mi ammazzerò piuttosto colle penitenze, starò sempre in orazione, ma confessarmi non posso, non ho coraggio. Ed infatti si diede a fare molta penitenza, ma la vera non la faceva mai. Sentiva sempre al cuore quella voce "Confessati!", ma mai ella si riduceva a farlo. Finalmente una monaca sua compagna, morta di fresco, le comparve tutta vestita di gloria e le disse: Sorella, confessatevi, non sapere che Gesù è tanto buono che vi perdonerà? Al sentirsi ricordar la bontà di Gesù, la monaca s'intenerì, s'arrese, si confessò; e disse di aver provata nel confessarsi tanta consolazione che quasi era morta dal contento.