Un soldato ferito a morte in Orleans nella guerra franco-prussiana del 1870 aveva già ricevuti gli ultimi sacramenti nelle ambulanze delle Suore della Visitazione. La notte seguente fu notato in lui uno stato d’agitazione tale da essere difficile il descriverlo ... Mio Dio Signore! ... Mio Dio Signore! ... ripeteva egli con ansietà e volubilità. E alle domande reiterate delle suore, egli aggiungeva con una angoscia sempre crescente: Io sono perduto, perduto!!! come fuggire il rigorosissimo esame del Giudice Eterno, le accuse del demonio, dell'Angelo Custode, della coscienza? e questa angoscia durò per un tempoconsiderevole. Si comprendeva appena ciò che diceva, ma le parole d'inferno, di dannazione erano distintissime, e ritornavano senza posa sulle labbra già chiuse. Le suore colte da spavento gettano continuamente dell'acqua benedetta sopra di lui ... ma egli si agita sempre, e cerca di fermarle, dicendo: basta, basta!... La presenza del demonio era manifesta: le suore avvicinano il Crocifisso alle labbra del moribondo, ma invano lo eccitano a confidare in Dio, recitano gli atti di contrizione e di amore, ma niente apporta consolazione a questa anima spaventata dal giudizio imminente che ha da subire. L'unica risposta è questa: Perduto! perduto! Io sono perduto. Le buone suore invocano il Cuor di Gesù, la Santissima Vergine, i santi lor protettori. Ed ecco che il soccorso del cielo, implorato con tanta istanza, si fa sentire. Poco a poco l'agitazione diminuisce, solamente il moribondo pronuncia ancora delle parole inintelligibili. Infine le sue buone infermiere gli domandano se mai desiderasse il signor curato ... Sì, sì dice egli, dovrebbe esser già qui. Il degno sacerdote è tosto chiamato, e giunto al capezzale del povero ferito, ebbe ben presto messo in calma e pace la sua coscienza. Il cambiamento fu intero, lo spavento della comparsa imminente innanzi a Dio Giudice cessò: felice il moribondo di aver ricevuto, un'ultima assoluzione, era perfettamente tranquillo. Udendo gli atti d'amore che gli erano suggeriti, egli si mise a dire, guardando un oggetto invisibile agli occhi degli astanti, ma che sembrava visibile ai suoi: Oh! siete voi, mio Dio, siete voi, non più Giudice, ma Salvatore. E rimase in seguito calmo, immobile, aspettando in pace l'ora suprema, e confidandosi tutto nel suo Dio. Erano appena trascorsi quaranta minuti dopo la visita del sacerdote, quando quest'anima volava in seno a Dio, giudicatasi rettamente innanzi al tribunale di penitenza, e detestata sinceramente la sua vita passata, per godere eternamente quella pace che le era stata ridonata.
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