Nel convento dei frati minori di P.... morì un religioso che per l'eminente sua santità fu detto Angelico. Tra suoi confratelli vi era un sapiente lettore il quale, benché non ignorasse l'obbligazione comune di celebrare tre messe in favore di ogni religioso ivi defunto, omise di farlo in questa circostanza, parendogli inutile d'intercedere per un' anima così santa. Ma qualche giorno dopo si vede il defunto dinanzi agli occhi e si sente in tono lamentevole queste parole: «Caro maestro, vi scongiuro d'aver compassione di me!» Sorpreso dell' apparizione e della preghiera, gli dice: «Come mai, anima santa, avete bisogno di preghiere? — Sono in purgatorio aspettando le tre messe che dovete celebrare per me. — L'avrei già fatto molto volentieri; ma pensando alla vita santa da voi avuta quaggiù, m'immaginavo che avreste ricevuto la corona di gloria appena uscito di questo mondo. — Ohimè! nessuno comprende con quanta severità Dio giudichi e punisca la sua creatura. Se con tutta la vostra scienza aveste compreso la infinita santità di Dio, non m'avreste trattato così crudelmente.» II teologo celebrò il santo sacrificio, in quel giorno e nei due seguenti, con gran devozione in favore di quell'anima, che al terzo giorno gli riapparve per ringraziarlo. Gli annunciò che le pene erano terminate ed incominciava il godimento eterno.