
(Post pubblicato alle ore 10.20)
Pochissimi minuti fa ho appreso la notizia della morte di Papa Francesco, dunque non ho avuto tempo per approfondire come sia avvenuto il decesso. Cerchiamo quindi di vedere le cose in maniera soprannaturale. Nel primo istante della morte la sua anima si è trovata dinanzi al tribunale di Gesù Cristo per ricevere l’inappellabile sentenza eterna. Ovviamente io non conosco quale sia stato il giudizio del Redentore Divino, tuttavia so che ogni Pontefice deve dare stretto conto di ogni anima.
Nulla capita per cieco caso nella vita, ma dietro ad ogni avvenimento c’è sempre un meraviglioso ricamo dell’infinita misericordia di Dio. Dobbiamo cercare di sfruttare tutto ciò che avviene per trarne un vantaggio per le nostre anime. Ad esempio potremmo sfruttare il decesso di Papa Bergoglio per riflettere sulla morte e gli altri novissimi.
San Pio V, quando venne eletto Papa, impallidì e tremando disse che quando entrò nell'Ordine dei domenicani aveva molte speranze di salvarsi l'anima, ma eletto vescovo cominciò a temere di dannarsi e divenuto Pontefice quasi si disperava. Il motivo di tanto timore è che i vescovi e i Papi devono dare stretto conto a Dio di ogni anima che gli era stata affidata. È per questo motivo che Sant'Agostino diceva che è difficile che un vescovo riesca a salvarsi.
Queste sono le prime riflessioni che sono riuscito a raccogliere, nei prossimi giorni avremo tutti quanti modo di approfondire l’evento.
Questo è un momento importantissimo nella storia della Chiesa Cattolica. Adesso l’imperativo categorico per ciascun fedele è di pregare il Signore affinché abbia misericordia di noi e ci doni un Papa come San Pio X che salvi tante anime per la maggior gloria di Dio.