Quanto a Maria dispiaccia che noi cadiamo nel peccato, e quanto Ella s'adoperi per tenerne lungi i suoi devoti, ben può arguirsi del seguente racconto. Una banda di assassini sorprese un giorno una fanciulla che ritornava da un bosco. Questa innocente pecorella, vedutasi in mano di tanti lupi, s'inginocchiò a piè di quello che sembrava il capo, e per amor di Maria lo scongiurò a non rapirle il tesoro unico che ella possedeva, cioè la santa onestà, più preziosa di tutte le gemme. Piangeva e supplicava esclamando: Per amor di Maria, per amor di Maria, vi scongiuro, per amor di Maria. Questa domanda fece tanta impressione, e quel santo nome commosse sì fattamente gli animi di quella ciurmaglia che niuno ardì neppur di toccare la giovane, la quale fu rimandata col solo incarico di pregare per loro la sua grande avvocata Maria. La stessa notte comparve la Beata Vergine in sogno a quel capobanda, ringraziandolo del rispetto portato per amore di Lei alla pudicizia di quella povera fanciulla. Tale visione fu creduta e riguardata dal ladrone come un sogno, e non ne fece caso più che tanto. Di lì a pochi anni preso dalla giustizia e condannato alla forca, la sera innanzi di essere condotto al patibolo ebbe la stessa comparsa di Maria in sogno. Interrogato se la conoscesse, rispose: Mi pare di avervi veduto un'altra volta. Sì, un'altra volta ti sono comparsa per ringraziarti del rispetto portato al mio nome, e adesso sono qui a premiarti. Domani assisterò alla tua morte, e già ti ho impetrato dal Signore un sincero pentimento dei tuoi peccati. Si svegliò allora l'assassino pieno di confidenza per la visione avuta, e piangendo dirottamente i suoi peccati, li confessò con somma compunzione, poi con mirabile allegrezza s'incamminò alla morte. Dalla sommità del patibolo domandò perdono agli astanti degli scandali dati, e li esortò ad una speciale devozione a Maria; e morì col nome di Maria sul labbro.