- Durante il periodo dell'adolescenza ti eri allontana dalla pratica religiosa. Poi come è avvenuta la tua conversione e il tuo ritorno a Cristo?
- È vero, durante il periodo delle scuole medie mi sono allontanata anche con grande convinzione da Dio e di conseguenza dalla Chiesa. Volgendo lo sguardo indietro mi rendo conto di quanto siano stati tristi quegli anni vissuti nel peccato e quanto grande la pazienza e la misericordia di Nostro Signore nel volermi ricondurre a Lui tramite la Confessione e il sacramento della Cresima, sacramento per mezzo del quale lo Spirito Santo mi ha donato una consapevolezza, un fervore e una conoscenza del tutto nuovi della Fede cattolica e dunque del Suo Amore. Non so se si possa definire con precisione un istante in cui il Signore mi abbia fatto capire che era il momento di tornare a Lui, però sicuramente Egli si è avvalso delle circostanze di alcuni lutti, familiari e non, che avvennero ormai diversi anni fa: a partire da quei momenti l'indifferenza che nutrivo nei confronti della nostra Santa Religione iniziò a sgretolarsi giorno dopo giorno, poiché inevitabilmente l'affrontare la morte di diversi conoscenti interroga le anime a proposito delle questioni ultime. È proprio attraverso quelle che un mondano definirebbe disgrazie, e che invece sono grandi Grazie, che ho iniziato a mettere in discussione la maniera in cui stavo vivendo e il Signore ha potuto "lavorare" con grandissima pazienza (che non finisce mai!) nella mia anima per renderla nuovamente Sua dimora. È stato un cammino lungo, composto di tappe importantissime quali il Sacramento della Cresima ricevuto con consapevolezza, l'aver conosciuto dei bravi sacerdoti che per primi mi hanno ben formata nella fede e infine la scoperta della Tradizione e della Santa Messa tridentina. Un susseguirsi immeritato di Grazie, una dietro l'altra.
- Come hai conosciuto la liturgia antica?
- Il Signore e la Santissima Vergine mi hanno concesso l'enorme grazia di conoscere delle sante amicizie; queste persone frequentavano già la Messa di sempre e hanno iniziato a parlarmene con amore, convinzione e riconoscenza talmente grandi per ciò che la Chiesa ha sempre fatto sicché una domenica di ottobre del 2023 sono finalmente andata nella chiesa dove viene celebrata la Messa tridentina nella mia città; da quel momento difatti ho scoperto cos'è autenticamente la fede cattolica ed è stata una fiumana di grazie.
- Perché ti sei innamorata del rito antico? Che cos'è che ti attira tanto della Messa tridentina?
- Perché tutto nel rito di sempre è fatto solo e unicamente per Dio e per la Sua maggior gloria, senza compromessi di sorta. La Messa di sempre trasuda in ogni dettaglio la verità, la grandezza e il mistero del Sacrificio della Croce e permette di unirsi intimamente al Signore nel silenzio, nella contemplazione e nel prezioso sostegno del canto gregoriano. Assistere alla Messa di sempre consente davvero di contemplare Gesù in croce in unione con la Vergine Addolorata e di vivere in maniera contemplativa anche al di fuori della liturgia. La Messa antica è una Messa in "verticale", insegna a offrirsi, sacrificarsi, adorare il Signore e a riconoscere il proprio nulla davanti a Lui; questi sono i motivi che con il tempo mi hanno attirato a frequentare sempre più la Messa antica fino a non poterne fare più a meno, perciò prego che presto si ritorni sempre e ovunque al rito di sempre, perché il futuro della Chiesa è nella Tradizione, che è eterna. Sono convinta che, quando avverrà il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria, la Sposa di Cristo tornerà a risplendere anche da questo punto di vista.
- I tuoi coetanei cosa pensano di te? Ti criticano per il fatto che non vivi mondanamente come fanno loro?
- Soprattutto quando frequentavo il liceo la situazione di degrado delle anime dei miei compagni ed insegnanti era di una gravità tale che non trovo le parole che la possano descrivere; l'ambiente era impregnato di odio verso Cristo, verso la Chiesa e la civiltà cristiana e sebbene io non abbia mai ricevuto in faccia insulti o critiche, era forse ancora più pesante respirare tutti i giorni quell'aria inquinata da moltissimi peccati, menzogne, iniquità, volgarità e bestemmie. Sicuramente anche oggi, a scuola ormai terminata, permane la consapevolezza di essere molto in difficoltà nell'affrontare una conversazione con persone di questo tipo, che infatti cerco di evitare il più possibile, dal momento che le cattive compagnie vanno fuggite; penso che quello che Dio mi chiede sia di pregare e offrire sacrifici per loro, senza però doverci avere a che fare personalmente. Quanto a ciò che pensano di me i miei coetanei, non mi sono mai posta la domanda, spero solo che le mie preghiere siano uno strumento per la loro conversione e salvezza.
- Sperimento quotidianamente le parole di San Bernardo, dal momento che il Rosario è la preghiera che scandisce le mie giornate: senza il S. Rosario è veramente difficile mantenersi in grazia di Dio. Nella mia vita spirituale sto quindi imparando a ricorrere alla Santa Vergine per ogni più piccola necessità, per acquisire le sue sante virtù dalle quali sono ancora tanto lontana e per pregarla di farmi simile a Lei in ogni aspetto. Penso che la Consacrazione in materna schiavitù d'amore alla Santissima Vergine secondo San Luigi Maria Grignion de Monfort sia fondamentale per ogni cattolico (a questo proposito spero di potermi consacrare presto anch'io), d'altronde, come ci insegna il grande San Giovanni Bosco, la Madonna e la Santissima Eucaristia devono essere per i cristiani colonne di salvezza per la propria anima, in modo particolare nelle tempeste che da tempo affliggono la Chiesa e il mondo.
- Sì, ne sarei felicissima. Nel mondo c'è sempre qualcosa, spesso molto più di qualcosa, che non permette di darsi interamente al servizio di Dio per la Sua maggior Gloria, la salvezza delle anime e la riparazione dei peccati, insomma per amarLo senza risparmiare nulla di sé; distrazioni di ogni tipo, attività anche belle ed edificanti che però non possono soddisfare pienamente l'anima, attenzioni non desiderate da parte dei ragazzi e in ultimo ogni sorta di preoccupazione terrena. Tutto ciò, invece, avendo come Sposo il Buon Gesù svanisce, per cui sì, la vita religiosa in un istituto tradizionale è una vocazione che tengo in grande considerazione, difatti è mia intenzione impiegare questi anni ancora nel mondo per chiedere al Signore di indicarmi la Sua Volontà su come servirLo in questa vita e, una volta conosciuta, compierla.