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martedì 26 agosto 2025

I ladri messi in fuga

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


Il P. Lodovico, Chierico Regolare, devotissimo delle anime del Purgatorio, viaggiando un giorno dovette entrare in una solitaria campagna sul tramontare del sole, e per giungere prima della notte all'abitato, cominciò a studiare il passo, ed a recitare la Corona, come era suo costume, acciocché i defunti lo custodissero da ogni pericolo. Lo videro venire da lungi due malandrini, che erravano per quei dintorni, e tosto fecero disegno di derubarlo. Ma all'improvviso risonò all'orecchio dei ladri una tromba, e si avvidero che il Padre era scortato da un forte numero di soldatesca. I malandrini allo squillo, al numeroso seguito, si diedero subito a fuggire. Il religioso nulla sapendo di ciò, soletto ed orando proseguiva il cammino, e giunse senza altri incontri ad una locanda per dimorarvi la notte. Non molto dopo quei malandrini, assicurati che quivi non v'era gente d'arme, v'entrarono anch'essi; trovarono il Padre tutto solo, e lo richiesero chi era e dove fosse inviato quel Commissario, che con tanta truppa era venuto in sua compagnia. Stupì il religioso di tal richiesta e rispose sinceramente d'aver viaggiato solo, e che quivi era giunto senza alcun compagno. Di che ammiratissimi coloro, proseguirono a fargli serie interrogazioni finché seppero da lui la devozione che aveva alle anime del Purgatorio, e che aveva recitato per viaggio la Corona della Madonna in suffragio loro. Onde venuti in cognizione, che qui vi era del miracolo, schiettamente gli svelarono la loro cattiva intenzione di spogliarlo, e lo squillo della tromba udito, e i soldati veduti; e tocchi dalla divina misericordia risolvettero di cambiar vita, e si confessarono a lui medesimo l'un dopo l'altro nella stessa locanda.