[...] Poco valgono tutti i programmi ed i propositi di vita spirituale, se non sono animati dall’amore e non conducono alla perfezione dell’amore. Poco valgono il distacco, la mortificazione, l’umiltà e tutte le altre virtù, se non dispongono il cuore ad una carità più profonda, più piena, più espansiva. «Soprattutto - raccomanda S. Paolo - rivestitevi di quell’amore che è il vincolo della perfezione»; non solo amore verso Dio, ma anche amore verso il prossimo, anzi, è proprio sotto questo aspetto che, nell’Epistola [...], l’Apostolo parla della carità, mostrando con tanta finezza come tutti i nostri rapporti col prossimo devono essere ispirati dall’amore. «Assumete come eletti di Dio, santi e amati, viscere di misericordia, benignità, umiltà, modestia, longanimità, sopportandovi a vicenda, e a vicenda perdonandovi [...]». La caratteristica degli eletti di Dio, dei santi e amati da lui è appunto l’amore fraterno; senza questo distintivo Gesù non ci riconosce per suoi discepoli [...].
[Pensiero tratto da “Intimità Divina”, di Padre Gabriele di S. Maria Maddalena, pubblicato dal Monastero S. Giuseppe delle Carmelitane Scalze di Roma, imprimatur: Vicetiae, 4 martii 1967, + C. Fanton, Ep.us Aux.].
