[Brano tratto da "Catechismo di San Pio X commentato con fatti, detti, sogni e scritti di San Giovanni Bosco", Volume 2°, Libreria Dottrina Cattolica, 1950].
La casa di Vallecrosia aveva subito ingenti danni e la sua chiusura ridondava a vantaggio dei Protestanti. Don Bosco perciò era grandemente preoccupato. Buzzetti, da lui inviato sul posto, dopo diligente esame scrisse che per rendere l’edificio provvisoriamente abitabile, occorrevano circa lire 6000, mentre ne occorrevano assai di più per eseguire altri lavori indispensabili. Don Bosco, letta la lettera prima del pranzo, disse: «Il Signore ci penserà, stiamo tranquilli». Sul finire del pranzo entrò il Conte Eugenio De Maistre che, fatti i convenevoli, chiese: — Caro Don Bosco, ha bisogno di denaro? — È domanda da farsi questa a Don Bosco? Pensi un po’ che ho da finire la chiesa del S. Cuore a Boma; ho tanti giovani da mantenere e tante altre spese a cui fare fronte. — Bene, ripigliò il Conte; una mia vecchia zia voleva lasciarle qualche somma in testamento; ma poi, sapendo essere meglio un lume davanti che due di dietro, mi ha incaricato di portarle questo piego. Don Bosco passò ciò a Don Rua che vi contò 6 biglietti da lire 1000.
