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venerdì 3 ottobre 2025

Mollato alla vigilia del matrimonio

[Brano tratto da “Tesoro di racconti istruttivi ed edificanti”, di Don Antonio Zaccaria, Tipografia Pontificia Mareggiani, 1887].


Elisa Embert figlia d'un ricco borghese di Parigi, era fidanzata ad un giovane, e fra poco doveva passare definitivamente al matrimonio. La sera precedente alle nozze si trovava in una compagnia a cui era presente anche il suo fidanzato, il quale volendo fare lo spiritoso e tener allegra la conversazione incominciò a scherzare di molte cose, e finalmente anche a porre in derisione le cose sacre. La sposa ne lo rimproverò dolcemente; ma egli affettando l'aria di spirito forte e spregiudicato, le rimandò il rimprovero e continuò il suo gergo anti-religioso. Allora la giovane spaventata s'alzò in piedi, e:- Signore, disse, da questo momento io cesso di essere la vostra fidanzata, poiché vedo che ella disprezza la religione; un uomo che non ha cuore per Iddio, non ne avrà neppure per sua moglie. 

Indarno il giovane cercò di mutare linguaggio e simulare stima e venerazione per la religione e l'innocenza del costume; le sue parole non furono credute e non giovarono ad altro che a fargli perdere ogni credito nel concetto della sposa. Si intromisero anche i genitori di lei per appianare la difficoltà insorta, ma tutto fu inutile; la brava figliuola insistette a ricusare la mano di un uomo che aveva dato prova di non avere sentimenti religiosi, e le persone dabbene le diedero pienamente ragione. Infatti se non si può avere nessuna vera e durevole amicizia che non sia basata nella comunanza dei sentimenti ed affetti, come potrà aver luogo una così intima unione dei cuori, quali la richiede appunto l'unione coniugale, senza la reciproca corrispondenza dei sentimenti religiosi e della virtù?