Il blog sulla “Messa in latino” più letto in Italia, ha lanciato una raccolta fondi alfine di poter commissionare un sondaggio sulla Messa tradizionale. Qualche tempo fa, il noto sito francese che sostiene la "pace liturgica" nella Chiesa, aveva commissionato un sondaggio analogo, il quale ha rivelato che una parte consistente dei fedeli transalpini è interessata alla liturgia tradizionale.
E' utile una campagna del genere? Io credo che se l'esito del sondaggio fosse favorevole per l'antica liturgia, e se venisse rilanciato dalla stampa nazionale, potrebbe contribuire a migliorare il “clima liturgico”. E' importante che sui mass-media si continui a parlare della Messa tridentina, affinché non ritorni il clima di ostracismo del passato, quando quasi nessuno sapeva che in certe chiese si continuava a celebrare secondo l'antica e venerabile forma liturgica. Io fino al 2001 (avevo 21 anni), non solo non sapevo cosa fosse la Messa tridentina, o a cosa servissero le balaustre; ma non sapevo nemmeno che la Messa fosse la rinnovazione incruenta del Santo Sacrificio del Redentore Divino (lo stesso sacrificio che avvenne sulla Croce del Golgota). Bisogna assolutamente impedire che cali il silenzio su questi argomenti così importanti. Per questo motivo bisogna tenere vivo l'interesse sul nuovo movimento liturgico che sta ottenendo importanti risultati. Dieci anni fa, chi l'avrebbe mai pensato che la Messa tradizionale sarebbe stata liberalizzata dal Romano Pontefice? Chissà quante altre cose buone, che oggi difficilmente possiamo immaginare, potranno avvenire nei prossimi dieci anni, se il movimento tradizionale continuerà a combattere la buona battaglia spirituale in difesa della liturgia e della dottrina cattolica.
Riusciranno a realizzare il sondaggio? Vedremo. Raccogliere i circa 6.000 euro necessari non sarà facile, ma hanno tanti lettori, dunque non è un'impresa impossibile. 6.000 euro sono tanti se vengono versati da un solo contribuente, ma se vengono ripartiti tra gli oltre 1.000 lettori del blog, diventano circa cinque o sei euro ciascuno, che ordinariamente parlando sono alla portata di tutti.