
Padre Réginald Garrigou-Lagrange (1877–1964) è stato una delle figure più influenti della teologia cattolica del XX secolo. Nato in Francia, a Auch, nel 1877 come Gontran-Marie Garrigou, entrò nell'Ordine Domenicano nel 1897, adottando il nome di Réginald. La sua formazione fu profondamente radicata nella filosofia e nella teologia di San Tommaso d'Aquino, di cui divenne il più autorevole interprete e difensore nell'era moderna. Dal 1909 fino al 1959, insegnò teologia dogmatica e ascetico-mistica presso il Pontificio Ateneo Angelicum (l'attuale Pontificia Università San Tommaso d'Aquino) a Roma, formando generazioni di teologi. L'essenza del suo pensiero risiede in una sintesi organica tra la più rigorosa dottrina tomista e la vita spirituale, affermando la continuità e la necessaria progressione dalla teologia dogmatica alla santità. La sua opera più celebre in questo campo è Le tre età della vita interiore, preludio di quella del cielo (1938), in cui sostenne la tesi dottrinale che la contemplazione infusa (l'esperienza mistica) non è un dono straordinario, ma lo sviluppo normale della grazia e dei doni dello Spirito Santo in ogni anima fedele e generosa che persegue la perfezione cristiana, un dovere per tutti i battezzati. Oltre alla teologia spirituale, Garrigou-Lagrange diede contributi monumentali alla teologia dogmatica e metafisica, con opere come Dio: la sua esistenza e la sua natura e i trattati sulla Grazia e la Predestinazione, tutti caratterizzati da una logica ferrea e da una difesa intransigente della tradizione e del realismo metafisico contro le deviazioni soggettivistiche del pensiero moderno. La sua polemica più famosa fu contro alcune tendenze della Nouvelle Théologie negli anni '40 e '50, che egli criticava aspramente, ritenendole un indebolimento del rigore dottrinale cattolico. Morì a Roma nel 1964, lasciando un'eredità di oltre 50 anni di insegnamento e decine di volumi che hanno plasmato il neotomismo e la spiritualità cattolica