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domenica 15 maggio 2011

“Universae Ecclesiae”

L'istruzione “Universae Ecclesiae” recentemente emanata dalla Santa Sede ha riscosso apprezzamento da gran parte dei sostenitori dell'antica forma liturgica. Certo, qualcuno si aspettava qualcosa in più, però se analizziamo attentamente le cose non possiamo non sentirci soddisfatti. Fino a pochi anni fa eravamo senza "diritti liturgici" e venivamo trattati quasi da "clandestini" da coloro che disprezzano la Messa tradizionale. Oggi abbiamo addirittura il diritto di presentare ricorso alla Commissione Ecclesia Dei e in seconda istanza alla Segnatura Apostolica. Dieci anni fa nemmeno i più ottimisti di noi avrebbero sognato una cosa del genere.

Per avere la "prova del nove" del fatto che dobbiamo ritenerci soddisfatti della nuova istruzione vaticana, è sufficiente immaginare al modo in cui hanno accolto il documento i modernisti. Secondo me hanno digrignato i denti e lanciato imprecazioni contro il Papa. Dunque, se i modernisti sono in "lutto" per la pubblicazione della "Universae Ecclesiae", allora significa che è davvero un provvedimento positivo per la Chiesa Cattolica e per il bene delle anime. In futuro le cose non potranno che migliorare, ormai il movimento tradizionale è un fiume in piena che presto travolgerà e farà piazza pulita del modernismo.

P. S. quando parlo di "modernismo" intendo rifermi a quel che intendeva Papa San Pio X. Alcuni pensano che il modernismo non esiste più da tempo, ma nell'udienza generale del 19 gennaio 1972, Papa Paolo VI mise in guardia i fedeli dagli errori che circolano nella società, affermando che sotto altri nomi il modernismo è ancora d'attualità.