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martedì 29 maggio 2018

Circa le relazioni sentimentali con donne che non militano nel "movimento tradizionale" (-)

Ogni tanto pubblico dei post riguardanti il tema del fidanzamento e del matrimonio cristiano. In genere si tratta di brani tratti dagli scritti di Pierre Dufoyer o di qualche altro autore di retta dottrina. Altre volte si tratta di scritti nei quali ripeto con parole mie ciò che ho letto su libri di buoni autori. Diverse donne nubili che navigando sul web sono capitate sui miei blog e hanno letto quel che ho scritto circa il tema del fidanzamento e del matrimonio cristiano, mi hanno contattato per dirmi che apprezzano quel che ho detto in proposito e per manifestarmi l’intenzione di voler conoscermi meglio in vista di un’eventuale relazione sentimentale. Ordinariamente valuto ogni proposta che ricevo, ma mi accorgo subito che generalmente sono donne che non provengono da ambienti tradizionali, e ciò è un problema. Cerco di spiegarmi meglio: non sono una persona settaria, quindi in linea di principio non escludo a priori un eventuale matrimonio con una brava ragazza che non milita nel "movimento tradizionale"; ma poi nella pratica vedo che emergono delle grosse divergenze circa la visione della vita matrimoniale. In genere all’inizio vedo in loro molto entusiasmo, sono felici di avermi trovato, quasi stentano a credere che esista un uomo che dica pubblicamente di essere contrario ai rapporti prematrimoniali e ad altre cose condannate dalla Legge Eterna (aborto, adulterio, divorzio, contraccezione, eccetera). Cerco di trattarle con grande rispetto e gentilezza, ma poiché non ho tempo da perdere in inutili corteggiamenti, cerco subito di affrontare alcune questioni delicate che mi stanno particolarmente a cuore, tra cui l’importantissimo argomento dell’educazione cristiana della prole. Purtroppo, in diversi casi, quando parlo di questo tema incomincio a veder sorgere in loro delle “perplessità”. Il Magistero della Chiesa (penso ad esempio all’interessante enciclica “Divini Illius Magistri” di Papa Pio XI) insegna che i genitori devono impegnarsi per cercare di dare ai figli un’educazione scolastica di stampo cattolico. Ma poiché di questi tempi le scuole cattoliche spesso costano molto e pochi possono permettersele, e visto anche che molte scuole private sono gestite dai modernisti, l’alternativa più opportuna consiste nell’optare per l’homeschooling. Tra l’altro, se fatto bene, l’homeschooling consente ai bambini di conseguire ottimi risultati anche da un punto di vista puramente didattico, mentre in molte scuole pubbliche ci sono insegnanti che non svolgono bene il loro compito, visto che non è raro incontrare alunni di quinta elementare che non sanno ancora le tabelline o altre nozioni basilari della matematica e della lingua italiana, per non parlare della geografia e della storia.

Purtroppo, ho notato che le ragazze che non hanno una mentalità tradizionale, fanno fatica a comprendere l’importanza di questo tema. Tra le donne nubili che mi hanno contattato per iniziare un dialogo in vista di un eventuale fidanzamento, mi aveva dato un’impressione molto positiva una ragazza della provincia di Varese. Pur non essendo "tradizionalista", era molto docile, accoglieva con interesse tutto ciò che le dicevo, quindi pensavo che in breve tempo sarei riuscito a “tradizionalizzarla”. Le spiegai che il fine principale del matrimonio non consiste solamente nel procreare la prole, ma anche nell’educarla cristianamente, e quindi la resi edotta circa la possibilità di optare per l’homeschooling, come consentito dalla vigente normativa italiana. Inizialmente si era mostrata disponibile ad accogliere questa opportunità educativa che io considero come una sorta di “conditio sine qua non” (non me la sento di sposarmi con una donna che non ci tiene ad educare in maniera davvero cristiana la prole). E così per alcune settimane abbiamo continuato a dialogare per conoscerci meglio. Quando usciva dall’ufficio in cui lavora mi telefonava mentre tornava a casa in auto (ovviamente usava gli auricolari), e poi mi inviava tanti messaggi affettuosi e cordiali. Pur essendo carina, ciò che apprezzavo di più era il suo aspetto interiore. Lei era entusiasta di me, era rimasta colpita dal fatto che mentre tanti altri ragazzi in questi casi fanno delle “proposte immorali”, io invece le parlavo di argomenti spirituali, ad esempio le insegnavo l’orazione mentale, il rendere “soprannaturali” le azioni compiute durante il giorno, e altre cose che ho appreso sui manuali di ascetica. Un giorno mi ha scritto un messaggio dicendomi che se non si fosse sposata con me sarebbe rimasta nubile, poiché si sentiva certa che non avrebbe mai più trovato un ragazzo che la pensa come me. Per alcune settimane tutto sembrava filare liscio tra noi due, poi improvvisamente ha deciso di interrompere il dialogo. Tra le motivazioni che l’hanno convinta a prendere questa decisione c’è anche la sua perplessità circa l’homeschooling (avrebbe preferito mandare la prole nelle scuole cattoliche, anche se le ho spiegato che difficilmente avremmo potuto permetterci una scelta del genere a causa dei costi elevati). Circa il suo improvviso cambio di idea nei miei confronti, penso che si sia confidata con qualcuno di stampo “innovatore” che le ha fatto sorgere delle perplessità al riguardo della possibilità di sposarsi con uno che ha le mie idee. Ovviamente ho rispettato la sua decisione, non sono certo un tipo che si mette a piangere o si dispera in casi del genere, anche perché ogni mese mi scrive qualche lettrice che capita su qualche mio blog e mi contatta dopo aver letto come la penso al riguardo del matrimonio cristiano, quindi immagino che avrò anche in futuro altre opportunità da valutare. 

Tra tutte le lettrici con cui ho dialogato sinora in vista di eventuali nozze, quella che è riuscita a scaldarmi maggiormente il cuore è stata una della Venezia Giulia che, guarda caso, era l’unica tra di loro ad avere una mentalità di stampo tradizionale (mi aveva detto persino di essere favorevole alla mia proposta di ascoltare durante i pasti l’Imitazione di Cristo o altri audiolibri spirituali, anziché vedere la televisione, qualora ci fossimo sposati). Mi aveva contattato la prima volta nel 2013, non per un interesse sentimentale verso di me ma per altri motivi, tuttavia in seguito ci siamo accorti che ci “volevamo bene” a vicenda. Purtroppo, con lei non è stato possibile proseguire poiché si sente più attratta dal nubilato (comunque siamo rimasti in ottimi rapporti di amicizia), tuttavia questa esperienza mi ha fatto comprendere che con una tradizionalista ci sono maggiori affinità che rendono più facile andare d’accordo su questioni importanti riguardanti il matrimonio cristiano, mentre con le altre è più difficile essere in sintonia su certi temi. La prova di ciò l’ho avuta ad esempio da un’altra lettrice, un’insegnante (la maggioranza relativa di coloro che mi contattano per motivi sentimentali è costituita da insegnanti, specialmente di Religione), la quale non proviene da ambienti tradizionali, e dopo aver dialogato con me per qualche tempo, mi ha comunicato di voler interrompere le “trattative” poiché io le ricordo un suo ex fidanzato, il quale considerava pericolosi da un punto di vista morale certi svaghi che vanno di moda tra i mondani.

Sono convinto che la società in cui viviamo sia allo sbando non solo a causa della confusione dottrinale propagandata dal clero modernista, ma anche perché in molte famiglie si vive come se Dio non ci fosse. C'è tanto bisogno di famiglie veramente cristiane come quella che formarono i genitori di Santa Teresa di Lisieux. Pertanto è importante che i cattolici rimasti fedeli al Magistero perenne della Chiesa, qualora si sentano chiamati ad abbracciare lo stato di vita matrimoniale, cerchino di trovare un coniuge che desideri vivere il Vangelo in maniera profonda e coerente, e abbia il desiderio di formare una famiglia davvero cristiana, dando una buona educazione religiosa alla prole. Per quanto mi riguarda, non riuscirei a sposarmi con una cattolica annacquata, cioè che fa compromessi al ribasso su questioni morali. Una moglie del genere, invece di essere uno strumento di santificazione, sarebbe un grosso ostacolo alla salvezza eterna dell’anima, che è l’unica cosa che conta davvero nella vita.