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sabato 4 maggio 2024

Duecento rubli per un'immagine della Beata Vergine Maria

Dagli scritti di Padre Pietro Alagiani, S. J. (1894 - 1981), cappellano militare inquadrato nell'Armata Italiana in Russia.


Con l'aiuto dei soldati riuscii a sistemare un altare ed un bel tabernacolo dove, con l'autorizzazione del Cappellano Capo, conservavo la SS. Eucarestia. All'estremità di un lungo corridoio il direttore fece ricavare un locale per la cappella; così ci demmo un gran da fare per prepararci alle feste natalizie... [del 1942, n.d.r.].

Fra tanti commoventi episodi, svoltisi ai nostri occhi durante gli spostamenti dell'ospedale, non posso fare a meno di rammentarne almeno uno, forse il più commovente, perché mostra quanto sia profondo e sincero il sentimento religioso del buon popolo russo e come sia tenera e generosa la sua filiale devozione verso la Madonna SS. «Presviataia Bogorodiza».

In un paesello, dove il comando nostro (come in genere si usa durante la guerra su tutti i fronti) aveva sgombrato alcune case per i sanitari e gli ufficiali dell'ospedale, ebbi anch'io una casupola costruita con ramoscelli intrecciati e intonacata di fango. Mi dispiacque molto vedere la padrona lasciare con lacrime e singhiozzi la propria casetta, composta di sole due camere, di cui una trasformai in cappella e l'altra in stanza da letto, mentre nello stretto corridoietto mise la propria branda il mio attendente. Quando dopo meno d'un mese venne l'ordine di trasferimento in un altro paese, io andai a trovare la mia padrona per ringraziarla dell'ospitalità avuta. Desiderando di dimostrare a tutti che il Sacerdote cattolico non vuole usare del diritto di guerra, ma preferisce sempre il precetto della cristiana carità, le diedi in presenza di altre contadine una cospicua somma - quasi fosse l'affitto della casa - duecento rubli russi (trentaduemila lire italiane).

La povera donna trasecolò di gioia nello stringere tra le mani quella inaspettata e mai vista somma e fece la mossa di gettarsi a terra per baciarmi i piedi. La tranquillizzai, esortandola a tenersi sempre fedele al Signore, ed educare le due figliuole nel santo timore di Dio, a essere devota alla Madonna. Nel dire così levai dalla borsa e le regalai una bella immagine a colori (cm. 25 x 40) della Madonna della Strada, che si venera nella nostra chiesa del Gesù di Roma. La brava donna, che da tre anni non aveva notizie del marito, soldato al fronte, e viveva miseramente con le figlie, appena vista la venerata effige della «Presviataia Bogorodiza», stese la mano con la somma ricevuta e, pronta a privarsene, mi supplicò di darle in cambio un'altra immagine per sua sorella! Commosso fino alle lacrime, le diedi un'altra piccola elemosina per la sorella e altre tre immagini onde potesse avere la meritata gioia di far felici, con un simile, e tanto apprezzato regalo, la sorella ed anche qualche altra amica e vicina. Che esempio e quale severa lezione per noi!

Del resto, tutti i nostri soldati e gli ufficiali del fronte orientale ammiravano, durante il loro passaggio per i paesi, la fede e la devozione dei russi, i quali, per una immaginetta, medaglia, crocetta od altro oggetto di devozione, si mostravano pronti ad offrire uova, burro, pollo e fin anche un agnello o una pecora.


[Brano tratto da "Le mie prigioni nel paradiso sovietico", di Padre Pietro Alagiani, S. J., Edizioni Paoline, imprimatur: e Vicariatu Urbis die 15 Apr. 1956, + Aloysius Traglia, Archiep. Caesarien. Vicesgerens].