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mercoledì 29 giugno 2022

Diocesi di Trieste: non sia negata la Comunione in bocca

In una lettera dello scorso 26 marzo alla propria diocesi, Mons. Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste, ha affermato che non deve essere negata la Comunione ai fedeli che chiedono di riceverla in bocca.

Apprezzo molto questa dichiarazione di Mons. Crepaldi perché ribadisce quel che è un diritto dei fedeli sancito dalla Santa Sede. Ricordo infatti che nel 2004 su ordine del Sommo Pontefice la “Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti” ha emanato un’Istruzione sulla Santissima Eucaristia, nella quale al numero 91 ha affermato che: “Nella distribuzione della santa Comunione è da ricordare che «i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal diritto la proibizione di riceverli». Pertanto, ogni cattolico battezzato, che non sia impedito dal diritto, deve essere ammesso alla sacra comunione. Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio [...]”. Mentre al numero 92 ha affermato che ogni fedele ha «sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca» (citazioni tratte dall'Istruzione «Redemptionis sacramentum» della “Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti”, Libreria Editrice Vaticana).