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sabato 18 marzo 2023

Meditazione su San Giuseppe

Dagli scritti di Sant'Alfonso Maria de Liguori (1696 - 1787), Fondatore della Congregazione del Santissimo Redentore, Vescovo di Sant'Agata de' Goti, Dottore della Chiesa, Patrono Universale dei Confessori e dei Moralisti.


Per intendere quanto valga l'intercessione di S. Giuseppe con Gesù Cristo, basta sapere quel che dice il Vangelo: "Et erat subditus illis" (Luc. 2). Dunque il Figlio di Dio per lo spazio di tanti anni si occupò in ubbidire attentamente a Giuseppe e Maria! Bastava che Giuseppe con una parola o con un cenno dimostrasse di voler qualche cosa, che subito Gesù ubbidiva. Quest'umiltà di Gesù nell’ubbidire fa conoscere che la dignità di S. Giuseppe è superiore a quella di tutti i santi, eccettuatane quella della divina Madre. 

Udiamo quel che dice S. Teresa della confidenza che tutti dobbiamo avere nella protezione di S. Giuseppe: "Agli altri santi par che abbia concesso il Signore di soccorrere in una sola necessità, questo santo si prova per esperienza che soccorre in tutte e che vuole il Signore darci ad intendere che siccome in terra gli volle star soggetto, così in cielo fa quanto il santo gli domanda. Ciò hanno visto per esperienza altre persone, a cui dicevo di raccomandarsi a lui. Non ho conosciuta persona che gli faccia particolar servitù, che non la veda sempre più avanzarsi nelle virtù. Chiedo per amor di Dio che chi non lo crede, voglia provarlo. Ed io non so come possa pensarsi alla Regina degli angeli, nel tempo che ella tanto si affaticò nella fanciullezza di Gesù, che non si rendano grazie a S. Giuseppe per i soccorsi, che egli diede in quel tempo alla Madre ed al Figliuolo". 

Specialmente dobbiamo esser devoti di S. Giuseppe, affinché il santo ci ottenga una buona morte. Egli per aver salvato Gesù bambino dall'insidie di Erode, ha il privilegio particolare di liberare i moribondi dall'insidie del demonio. In oltre per l'assistenza ch'egli fece per tanti anni a Gesù ed a Maria, in provvederli colle sue fatiche di casa e di vitto, ha il privilegio di ottenere ai suoi divoti in tempo di morte un'assistenza particolar di Gesù e di Maria.

Santo mio protettore S. Giuseppe, i miei peccati mi meritano una mala morte; ma se voi mi difendete, io non mi perderò. Voi non solo siete stato un grande amico del mio giudice, ma siete stato anche il suo custode [...]; raccomandatemi al vostro Gesù, che tanto vi ama. Io mi metto sotto il vostro patrocinio, accettatemi per vostro servo perpetuo. E per quella santa compagnia, che voi godeste in vita, di Gesù e di Maria, impetratemi da Dio che io più non mi separi dal loro amore. E per quell'assistenza poi che Gesù e Maria vi fecero in morte, ottenetemi nella morte mia una particolare assistenza di Gesù e di Maria.

Vergine santa, per l'amore che portate al vostro sposo Giuseppe, non lasciate di assistermi nell’ora della mia morte.


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