Conobbi tempo fa un famoso ammaestratore di cani e mi divertii a osservarlo mentre era al lavoro. Mi accorsi, che tutte le volte che un cane faceva bene un esercizio, il suo padrone lo accarezzava, lo lodava e gli dava un pezzetto di carne. È questo un metodo che gli ammaestratori di animali praticano da secoli. Perchè il direttore spirituale non dovrebbe fare la stessa cosa? Perchè non ricorrere all’incoraggiamento appena possiamo? Lewis Lawes, direttore del celebre penitenziario di Sing-Sing scrive: «Mi sono accorto che lodando e apprezzando i discorsi fatti dai criminali nel lavoro e nella buona condotta, si ottiene da loro molto di più che criticandoli per i loro delitti, e si aiuta nel tempo stesso il processo della loro riabilitazione».
Se noi riuscissimo a far comprendere alle persone che avviciniamo quali tesori nascosti esse possiedono, riusciremmo non solo a cambiarle, ma direi quasi a trasformarle. [...] «Se dovete trattare con un briccone — dice il direttore del penitenziario di Sing-Sing, — il solo metodo consigliabile è di trattarlo come se fosse un galantuomo. Egli ne resterà così lusingato e commosso che farà di tutto per comportarsi bene, orgoglioso che qualcuno si sia fidato di lui».
[Brano tratto da "Direzione spirituale e gioventù d'oggi", di Don Giovanni Barra, Alzani Editore, 1959].