Ripubblico un breve messaggio che molto tempo fa mi ha scritto un lettore che vive nel Veneto.
Caro D., sono sempre felice di poter sostenere il blog. Il tuo è un vero e proprio lavoro di apostolato che può aiutare molte anime in questo periodo di confusione. Ritengo perciò giusto e doveroso contribuire come posso a portarlo avanti.
Se non sbaglio viene celebrata regolarmente una Santa Messa per tutti i sostenitori del blog: poiché le grazie che ci può ottenere il Santo Sacrificio sono innumerevoli, sono io che ti devo ringraziare e che, in definitiva, ci "guadagno" di più. :-)
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In Corde Matris,
(lettera firmata)
Caro fratello in Cristo,
sono contento che apprezzi la mia “linea editoriale”, la quale consiste nel promuovere la Tradizione Cattolica cercando di infondere speranza e coraggio nei lettori. So bene che la crisi ecclesiale causata dal modernismo è tutt’altro che terminata, tuttavia, c'è modo e modo di denunciare i misfatti dei novatori. Quando si parla di cose spiacevoli bisogna farlo in maniera da non demoralizzare i lettori (disfattismo), altrimenti si rischia di arrendersi o persino di cadere in depressione.
Anche Sant'Alfonso Maria de Liguori nei suoi scritti si lamentava della situazione ecclesiale del suo tempo (vescovi poco zelanti, sacerdoti e religiosi rilassati, fedeli laici che vivevano come pagani, ecc.), tuttavia riusciva ad infondere coraggio ai suoi lettori, perché la sua speranza era fondata in Dio. Oggi la situazione è semplicemente drammatica a causa della confusione seminata da coloro che hanno lo spirito modernistico, ma non dobbiamo disperarci: noi abbiamo la buona dottrina del Magistero perenne della Chiesa, pertanto possiamo confidare di salvarci l'anima se le resteremo fedeli sino alla morte. Certamente Gesù non ci abbandonerà mai, ci darà sempre i mezzi necessari per salvarci. Ci ha riscattato a caro prezzo sulla croce del Golgota, troppo grande è il suo amore per noi, non può abbandonarci nella tempesta modernista.
Lo scopo dei miei blog è di farvi elevare l'animo alle cose celesti, di incoraggiarvi nel combattimento spirituale, di animarvi a continuare la buona battaglia contro la peste modernista. Voglio che dopo aver letto i miei post vi sentiate rincuorati, consolati e confortati, non demoralizzati e scoraggiati. Sì, scrivere post e rispondere alle e-mail mi costa tempo e fatica, ma voglio continuare a farlo per il bene spirituale dei numerosi lettori che apprezzano ciò che faccio. Gestire i miei blog comporta uno sforzo impegnativo che assorbe molto tempo, ed è merito dei lettori-sostenitori se posso permettermi di continuare questa battaglia. Senza le loro donazioni penso che avrei dovuto smettere già da diversi anni.
Ovviamente non critico coloro che, pur avendo un reddito che consente loro di vivere dignitosamente, hanno preferito non inviarmi nessuna donazione. Infatti penso che queste persone finanzino già altre “opere pie”, ed è normale che non possano finanziarle tutte. I tradizionali manuali di Teologia Morale insegnano che si è tenuti in coscienza a distribuire in opere caritative una parte (è sufficiente il 2%) del superfluo al mantenimento del proprio stato. Non si è tenuti ad aiutare tutti, ma si può scegliere liberamente chi aiutare (mi riferisco a coloro che si trovano in stato di necessità leggera o comune, cioè non in stato di necessità grave o addirittura estrema, poiché in questi ultimi casi il discorso è più complesso).
Le somme che si è obbligati in coscienza ad elargire per scopi caritativi possono essere destinate sia alle necessità materiali della vita del prossimo sia alle sue necessità spirituali, ad esempio diffondendo scritti spirituali che edificano le anime (cfr. “Sommario di Teologia Morale” di Don Luigi Piscetta e Don Andrea Gennaro, traduzione dal latino di Don Antonio Cavasin, casa editrice SEI, 1952). Pertanto coloro che inviano libere donazioni per sostenere il lavoro necessario per condurre il mio blog, possono tranquillamente conteggiare queste somme di danaro tra quelle che sono tenuti ad elargire in opere caritative (cioè il 2% di ciò che annualmente avanza al mantenimento del decoro del proprio stato e di quello dei propri congiunti, ossia della condizione sociale acquisita con giusti mezzi).
Rinnovandoti la mia gratitudine per la tua generosità nei miei confronti, ti saluto cordialmente nei Cuori di Gesù e Maria. Dio ti ricompensi!
Cordialiter